Direttamente dal Belgio oggi vi presento i Sercati e il primo full-lenght “Tales of the Fallen”. Ci tengo a premettere che per giudicare questo disco ho ritenuto necessario un ascolto ben più impegnativo rispetto alle mie aspettative, a partire da “No Man’s Land”, prima traccia strumentale dell’album; la band mi ha dato l’idea di un Black Metal povero di creatività con riff di chitarra distorti, angosciosi e malinconici ma fin troppo prevedibili e talvolta anche scontati. La mia opinione è leggermente cambiata grazie ai brani seguenti con “The Fall” e “A little closer to Paradise” troviamo buone linee melodiche suonate al pianoforte, le chitarre sembrano incastrarsi a dovere ed il growl spinge l’ascoltatore in atmosfere buie, disagianti ed emotive. Il songwriting lo si può definire un “concept album”, le tematiche parlano di un angelo caduto in un mondo non suo, esprimendo il suo disagio dinnanzi alla triste e sempre più buia realtà; non a caso la band cerca di imprimere anche influenze Gothic all’interno delle opere, così il tutto rende il lavoro più emotivo e accattivante per l’ascolto. Detto ciò, ho ben poco da aggiungere; a livello strumentale la band non cambia registro, le dieci tracce si presentano con una struttura lineare e con pochi stravolgimenti; se si vuol ascoltare del Black discreto con sonorità distorte e degni spunti di tastiera questa band fa al caso vostro, caso contrario siate curiosi di trovare una band con maggiore spessore e maggior creatività probabilmente i Sercati non rimarranno impressi nella vostra testa. Personalmente non sono deluso ma nemmeno estasiato da questa band, l’album comunque è stato registrato dignitosamente e questo senza dubbio è un punto a favore; il mio giudizio finale, in conclusione, resta discreto.
VOTO: 6,5/10
-Frost-
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