Intervista ai Male mISANDRIA

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Mooth - Slow Sun

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Dogmate - Hate

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domenica 31 agosto 2014

INTERVISTA A MAXIME TACCARDI (K.F.R.)

Maxime Taccardi

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Ciao Maxime, benvenuto fra le pagina di Sadik Underground Review webzine. K.F.R. è il tuo progetto Ritual/Dark Ambient/Depressive Black Metal, nato con lo scopo di interpretare in maniera musicale i tuoi dipinti. A che punto hai sentito il bisogno (ovviamente, se si tratta di bisogno) di ampliare questa tua arte, fondando K.F.R.?

(Maxime): Prima di tutto, ciao e grazie mille per quest’intervista e per il tuo supporto! Ho iniziato questo progetto anni fa, nel 2006; ai tempi non aveva ne’ancora un nome. Ai tempi scrissi molte canzoni, soprattutto quelle che saranno presenti nel prossimo split con gli Old Burial Temple. Il mio scopo con K.F.R. è quello di tradurre i miei dipinti in suoni, come se parlassero. In un certo senso è una sorta di un’oscura “Gesamtkunstwerk”, tipologia di arte che esce dalla pazzia e dalla sinestesia. Per me è stata come una catarsi e ho concentrato questo progetto sulla mia negatività ed ho lasciato che crescesse, in modo che diventasse come indipendente. Ho registrato e composto tutto il disco mentre ero in trance, mi sono lasciato totalmente cadere nelle vie oscure della mia mente e ho tradotto le visioni che ho avuto e che ho. Questo è lo stesso processo che uso coi miei dipinti; quelli che ho dipinto col mio stesso sangue possono essere considerati come una comunicazione tra la mia anima e ciò che c’è al di là del mondo, la ferita è diventata la porta… Alcune parti sono totalmente improvvisate ed unite in qualche modo come un collage di William S. Burrough. Ho tolto tutta la luce in questo disco: ne è uscito un minaccioso rituale, malato ed intenso, nel quale ogni singola nota è come un’offerta alla morte.

Nel tuo primo album “ANTI” ti sei avvalso di Déhà per la batteria e nel brano “Anti” di un featuring con Meyhna’ch (Mütilation). Perché questa scelta?

(Maxime): Li considero parte del progetto K.F.R. perché sono miei buoni amici e perché rispetto veramente ciò che sono riusciti a fare ed a raggiungere in questa scena. Le visioni di Meyna’ch sono eccezionali, sia per quanti riguarda la musica sia per cose più visive (è un grandissimo scultore). Déhà ha fatto anche il mix finale dell’album, sa benissimo cosa avevo nella mente e lui ha reso perfettamente l’idea. Ha anche fatto le parti di batteria del nostro secondo album, su cui sto lavorando. Sono orgoglioso di averli in questo progetto.

K.F.R. - "ANTI" (2014) 

Nel brano “Let Me be the Vomit Guiding your Mouth” (ma anche in Al-Masih Ad-Dajjal) mi pare di sentire una voce femminile, sia in scream che in pulito “ritualistico”. Di chi si tratta? Di  tua moglie Kristine? Ho pensato a lei perché ho visto parecchi set fotografici insieme a lei (soprattutto quello fatto da Haste Malaise Photography) ed anche il cortometraggio “AsHEs”.

(Maxime): Ho fatto tutto io in quella traccia, sia gli scream alti che le voci narrative. Forse ti riferisci ai canti arabi, che sono campionamenti di surats. Mia moglie è nel video di “Let Me be the Vomit Guiding your Mouth”; forse lei farà qualche vocals nel futuro, potrebbe essere molto interessante.


Quando è nata la tua passione per dipingere? E soprattutto, come hai iniziato a dipingere ciò che fai ora?

(Maxime): Li ho sempre avuti nella mia mente, ho ancora dei disegni che feci quando ero piccolo. Sono sempre stato affascinato dall’oscurità. Il mondo che dipingo riflette la mia visione della vita, cosa ho vissuto da umano e anche cosa c’è al di là di questo mondo. Quelle potrebbero essere come una pagina di un diario, visioni che puoi leggere e collegare a qualcosa.

Domanda stupida, curiosità mia: tu lavori ad una scuola come maestro d’arte (correggimi se sbaglio), i tuoi alunni han visto i tuoi artwork? Sanno che dipingi col sangue? Se sì, cosa dicono?

(Maxime): Sì, lo sono ma non ho mai detto nulla riguardante la mia arte, alcuni di loro però sanno che io dipingo, perché hanno visto i miei lavori in internet, ma non ho mai detto nulla.

Maxime Taccardi - "Desolation"(Clicca sulla foto per altri artworks)
Cosa ne pensi di progetti/musicisti “malati” quali Silencer, Diagnose: Lebensgefahr, :Stalaggh:, :Gulaggh:, Shining e co.? Ti ci ritrovi connesso? Io, personalmente, credo di sì.

(Maxime): Questi progetti sono molto interessanti, perché “rappresentano” un sentimento che riesco a sentire, loro sono legati alla pazzia come lo sono anche io. Rispetto le visioni artistiche delle persone, quando sono sincere e personali.

Cosa riserva K.F.R. per il futuro?

(Maxime): Come ho detto prima nell’intervista, uno split con gli Old Burial Temple uscirà molto presto in vinile e tape, le tracce del mio progetto K.F.R. in questo split sono molto oscure e personali, sono state scritte per la maggior parte nel periodo in cui i miei genitori sono morti. Tratta di lutto, morte e perdita. Uscirà anche un tape chiamato “Lunatic Meditation”: è abbastanza differente musicalmente, come se fosse musica per un film. Ho cercato di sperimentare molto in quel disco per creare qualcosa di speciale, ma è comunque legato al resto. Il secondo album “NEKRO” è quasi completo, prevederà un ft. con Azgorh dei Drowning the Light, che canterà in una canzone; l’intro del disco è stata composta ed interpretata da Joseph Bishara, l’uomo che sta dietro alla musica in Insidious I e II, The Conjuring, Dark Skies etc etc… Déhà si prenderà cura delle parti di batteria. Qui un video di uno dei brani:




Ti ringrazio per il tempo dedicato a questa intervista, l’ultima di Sadik Underground Review webzine. Ti lascio lo spazio che vuoi per dire ciò che più ritieni adatto. A presto!

(Maxime): Grazie a te per aver dato il privilegio di essere l’ultimo progetto intervistato su Sadik Underground Review webzine.


Intervista a cura di -SADIK-


venerdì 29 agosto 2014

INTERVISTA AI WAKE ARKANE

I Wake Arkane

Ciao e benvenuti su Sadik Underground Review. E’ un onore oltre che un piacere per me potervi intervistare dopo avervi visti live insieme ai Death SS. Come si è formata la band?

(Ikki): Ciao! E’ un onore per noi! Anzi, grazie per le bellissime parole! La band si è formata nell'inverno del 2005 con il nome di "The Wake” dall’unione di amici musicisti e provenienti da altre band non più in attività. Nel 2006 abbiamo registrato un promo di quattro brani intitolato "Cumbersome", che ha riscosso un ottimo successo dalla stampa specializzata. Si trattava di un Death Metal melodico veloce e fortemente ispirato ai maestri nord europei degli anni ’90. A causa degli sviluppi di direzione e proposta musicale abbiamo poi cambiato il moniker in "Wake Arkane"; dopo un interminabile lavoro di scrittura ed arrangiamento e con l’arrivo di Luca Difato in formazione abbiamo iniziato a pre-produrre "The Black Season" il quale, dopo una lunga sessione di registrazione effettuata in ben quattro studi di registrazione diversi, ha visto la luce nella tarda primavera del 2012. Presentammo band e disco in occasione della prima edizione del Metalitalia Fest in compagnia di Moonspell, Lordi, Destrage, Forgotten Tomb, Hour of Penance e compagnia bella. Tuttora la nostra è una line-up stabile e stiamo promuovendo "The Black Season" in maniera decisa e massiccia.

Che idea avevate inizialmente per quanto riguarda la stilistica? Ce ne parlate un po’?

(Ikki): Per quanto riguarda questo aspetto posso dirti che tutti noi amiamo tantissimi generi e stili musicali differenti quindi il nostro sound, o stile, una volta delineata l’idea e l’ossatura di ciò che volevamo sviluppare, si è formato in una maniera del tutto spontanea e naturale. Col contributo dei nostri riferimenti e delle nostre influenze personali abbiamo dipinto una musica molto visiva e concettuale, basata soprattutto sul colore degli arrangiamenti e sulla capacità esecutiva ed espressiva di ciascuno col proprio strumento. Tutto ciò ha dato vita a un risultato estremamente coinvolgente ed atmosferico, esaltando il mood del prodotto finale. Amiamo scrivere musica guardando e osservando tutte le forme d'arte di cui l'uomo è stato capace fino ad ora e di conseguenza non solo ascoltando. Tutto ciò, dal nostro punto di vista, amplifica la potenza e il messaggio globale che la nostra band vuole trasmettere.

Come siete riusciti a collaborare con Dan Swanö?

(Ikki): Ho proposto alla band di avere un "guest" in un nostro brano, un "guest" che, in qualche modo, rappresentasse il nostro sound e che naturalmente non fosse estraneo né al genere né al mood del brano. Quale scelta sarebbe stata migliore? Gli ho semplicemente scritto una mail con l'intenzione di collaborare; mi ha poi chiesto di mandargli il pezzo per valutare se fosse idoneo e la sua risposta fu subito entusiasta. Il risultato è stato incredibile! Per noi lui è sempre stato un guru non soltanto come musicista ed autore ma anche come produttore; proprio per questo abbiamo deciso anche di co-mixare e masterizzare tutto il disco presso i suoi Unisound studios.

Dan Swanö (Edge of Sanity, Nightigale, Kataklysm, Katatonia etc.)

Che cosa vi ha spinti a collaborare con lui?

(Ikki): La sua esperienza e il suo immenso talento. Ogni lavoro a cui prende parte diventa oro! Inoltre ama il nostro genere ed avendo fatto parte di band storiche molto progressive (Edge of Sanity, Nightingale etc etc…) conosceva a fondo tutto ciò che ci sarebbe servito per avere un prodotto competitivo; per questo non abbiamo avuto nessuna difficoltà nell'ottenere ciò che desideravamo. Scelta vincente anche in ottica di mercato.

Che giudizio ha dato Dan sul vostro disco “The Black Season”? Siete stati felici che un musicista del suo calibro abbia espresso questo parere?

(Ikki): Beh! Quando ha sentito il lavoro completo lo ha definito “A massive, epic masterpiece!”, aggiungendo che era tanto che non sentiva un disco così ben prodotto, fresco e ben arrangiato... Insomma, ci ha fatto una valanga di complimenti! L'emozione è tutt'ora alle stelle! Quando ci ripensiamo a volte non ci crediamo neanche noi. Siamo felicissimi! Solo queste parole ripagano tanti sacrifici fatti in tanti anni.

Ho guardato per bene la copertina del disco, ma purtroppo spesso non riesco a ricavare il significato dalle immagini. Che cosa vuole raccontare l’artwork?

(Ikki): Di questo aspetto se ne è occupato Seth Siro Anton (Septicflesh, Moonspell, Kamelot, The foreshadowing etc etc…) dimostrando grande sensibilità artistica ed interpretativa. “The Black Season” racchiude in sé tematiche, atmosfere e sentimenti ispirati ad una visione sconfortante, decadente e melancolica del destino dell’uomo. Credo che l’artwork esprima intelligentemente questa visione, intrinseca nella nostra musica come nelle tematiche liriche. Ad ogni modo, credo che da un punto di vista prettamente visivo ognuno possa trarre il proprio significato. Seth è un artista molto visionario e decisamente mistico. Adoro queste sue caratteristiche! Lascia una libera interpretazione a coloro che viaggiano con le sue immagini ma dissemina nelle immagini stesse indizi che possono ricongiungere ad interpretazioni più definite. Ad esempio: nella mia personale interpretazione l'uomo raffigurato in copertina potrebbe essere Deucalione, figura greca classica trattata in uno dei nostri brani ("Diluvio"), i quattro pesci le quattro stagioni con chiaro riferimento al titolo del disco ("The Black Season"). Secondo Federico, il nostro batterista, è pienamente espressa l’immagine decadente di un uomo al quale, negli ultimi anni della sua vita, non è rimasto nient’altro che il ricordo di un esistenza mondana e priva di valore; un uomo desolato e rassegnato alla solitudine e all’inevitabile destino... Un angelo che ha sempre ignorato le sue ali. Insomma, un concetto ribadito in molti aspetti di “The Black Season”. Per questo ci piace pensare che ogni ascoltatore e spettatore possa avere differenti interpretazioni ma con un sentimento comune, più o meno svelato.


Wake Arkane - "The Black Season" (2012)

Per chi non può averne accesso, di cosa parlano i testi?

(Ikki): I testi sono stati scritti Helios, tranne “Outshined”, che è opera mia (Matteo). L’album non è un concept, ma ha un sostrato, un filo conduttore che può essere riassunto da una frase dello scrittore J.L. Borges: “Le guerre degli uomini mi sembrano una lotta di due calvi per un pettine”. In generale, i testi sono sue riflessioni personali riguardo l’essere umano, il suo posto infinitesimale nell’universo e le sue insignificanti miserie.

Giudicando da quanto sentito mi sembra che voi abbiate già abbastanza esperienza. In quali altri progetti passati -o presenti- avete suonato?

(Ikki): In effetti tutti noi abbiamo avuto e abbiamo tutt'ora moltissime realtà nelle quali suoniamo, ed abbiamo una grande esperienza in ambito musicale. Nello specifico la lista sarebbe lunghissima! Posso dirti che ognuno di noi vanta collaborazioni di ogni genere nei più svariati ambiti. Ti faccio un elenco sparso senza specificarti tutto (se no non finiamo più!): Disciples of Chaos, Through Your Silence, 3 Dreams Never Dreamt, Ophidian, Dying Dogma, Cult of Shadows, Event Horizon, giusto per citare alcune collaborazioni discografiche in ambito Metal. Inoltre ognuno di noi ha vari progetti che partono dall'insegnamento stesso e fino alle più svariate situazioni extra metallare: da cover band a band di Folk, Pop e Rock, nonché collaborazioni con orchestre di musica classica. Quindi, come ti dicevo, la musica è la nostra vita nel vero senso della parola!

Ti ringrazio per l'intervista, ti lascio libero spazio per tutto ciò che vuoi tu! A prestissimo!

(Ikki): Vorrei chiudere con una menzione particolare riferendomi ad un progetto che noi Wake Arkane abbiamo creato insieme ad altri ragazzi (la "Nosnop Event production") con lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro: il progetto si chiama appunto "Rock Against Cancer" e la band in questione è chiamata Thunder Kidz. Molti nomi della scena nazionale italiana, Metal e non, ne hanno preso parte (Michele Luppi, Trevor, Diego Arrigoni, Stefano Forcella, Federico Paulovich giusto per nominarti qualcuno). Siamo molto orgogliosi di questo progetto che nelle ultime edizioni ha ottenuto ottimi riscontri di pubblico e di conseguenza di fondi donati alla ricerca. Detto questo vorrei ringraziarti a nome di tutta la band per il supporto e lo spazio concessoci per questa bella chiacchierata.
Continuate così e buon lavoro!
Ikki & Wake Arkane

Horns up!

Intervista a cura di -SADIK-



mercoledì 27 agosto 2014

A.O.S. - THROUGH THE EYES OF A GLORIOUS RAVEN


Oggi si parla di Hardcore e “derivati” (tipo il latte, ma più pesante sullo stomaco). Mi appresto a recensire “Through the Eyes of a glorious Raven”, EP d’esordio degli A.O.S (Anthem of Sickness), una band che si presenta come "Blackened Hardcore". Comincerei precisando che non sono mai stato incline alle definizioni, già in campo Metal è difficile ultimamente, ma se è possibile nell’ambito del tanto amato HC è ancora peggio. Di bBackened inteso come suggestioni o influenze Black Metal personalmente non ne sento, mi azzarderei a definirli “Negative Hardcore”, infatti questi A.O.S. mi ricordano gruppi come gli inglesi Dead Swans, o i nostrani Aperture come tipo di proposta, spaziando da un buon Hardcore di stampo squisitamente new school, giungendo a qualche momento quasi Screamo, per finire con qualche sfumatura che può ricordare la prima ondata Metalcore in stile Atreyu soprattutto per i momenti un po’ più Hard Rock, che si possono notare durante gli assoli di chitarra (sì, ci sono perfino degli assoli); insomma musica veloce, pogabilissima, con tinte oscure e tristi: non c’è dubbio che i ragazzi esprimano una certa dose di amarezza con la loro musica. Insomma, direi che il nome dica già tutto, infatti la malattia non gli manca di certo. Come dire... La carne al fuoco è parecchia ed è anche cotta con una certa perizia; i ragazzi fanno il loro porco lavoro con riff veloci e aggressivi lasciandosi però andare anche a sprazzi melodici o riff lenti e ripetitivi, che sanno di disperazione e malinconia a palate; la batteria “tarella” -come si dice dalle mie parti- ma segue più o meno il copione base del genere, un onestissimo “tupa- tupa” che mi fa sempre piacere ascoltare con qualche blast-beat qua e là. Il basso mi è parso un po’ coperto da un mix che forse non rende giustizia al lavoro nel suo insieme, anche se il tutto risulta comunque potente e d’impatto. La voce purtroppo non è molto varia: un buonissimo low-scream tento magistralmente per tutta la durata dell’EP, ogni tanto fa capolino un po’ di growl, ma sono episodi isolati. Mi sento di promuovere gli A.O.S.: anche se non a pieni voti, le idee ci sono tutte, vanno riorganizzate un attimo, ma per essere un debutto va più che bene... Direi che da loro ci si possono aspettare grandi cose per il futuro!


VOTO: 6,5/10
-Black-



martedì 26 agosto 2014

INTERVISTA AI CHAOS VENTURE

Christian Casini a sinistra, Andrea de Paoli a destra

Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Sadik Underground Review! Partiamo dalla base: come nascono i Chaos Venture?

(Andrea): Ciao e grazie per il benvenuto! I Chaos Venture nascono da unidea di Christian. Ci conosciamo da tanti anni e c’è sempre stata stima reciproca musicale e umana tra noi. Intorno al 2008 Christian mi ha proposto questo progetto che grazie alle nostre esperienze, competenze e creatività si è trasformato in un "entità" multimediale che abbraccia diversi aspetti oltre quello musicale. I Chaos Venture credo siano diventati una ragione di vita per entrambi.

(Christian): Ciao e grazie della vostra ospitalità. Tornando al nostro progetto Chaos Venture... Tutto è nato un po' per gioco inizialmente, anche se dentro di me erano anni che pensavo ad un progetto pieno di synth e tastiere. Poi, parlandone con Andrea, credo di averlo incuriosito e da li abbiamo deciso di fare seriamente come diceva lui; ed ora è diventata una ragione di vita.

Conosco già Andrea per la sua gloriosa carriera nei Labyrinth, mentre di Christian non so nulla. Ci racconti qualcosa tu stesso? Come è avvenuto il vostro incontro?

(Christian): Di Christian Casini si conosce ben poco, anche perché questo è il mio primo e vero progetto discografico. Come molti ragazzi ho iniziato anche io a fare cover con amici e in piccole band. Andrea lo conosco da moltissimi anni, prima come musicista poi come amico vero e proprio. Ho sempre avuto un ammirazione totale per il suo modo di suonare, arrangiare e comporre. Lui e Kevin Moore sono sempre stati il mio punto di riferimento. Lo devo ringraziare infinitamente per la sua umiltà e per l'amicizia... Ormai siamo come fratelli. Ho conosciuto Andrea durante uno dei suoi concerti con i Labyrinth e da li non ci siamo più separati.

Christian (in primo piano) ed Andrea (sullo sfondo)

Nel disco potete vantare di grandi guest, tra i quali spicca il nome di Kevin Moore (Dream Theater). Come mai la scelta di avere ben dieci featuring in “Chaos Venture 1.0”?

(Andrea): Io e Christian siamo il nucleo compositivo e arrangiativo principale dei Chaos Venture insieme a Nicola Fassi, chitarrista di straordinario e stellare talento (tra i migliori che abbia mai visto) e Andrea Torricini, che non è solo un bassista e amico, ma anche un musicista magico che ha un grande talento in grado di migliorare all’istante una canzone. Tra l’altro la nostra attitudine di vita aperta alle collaborazioni ci ha consentito di avvalerci della partecipazione di grandissimi talenti che sono e saranno sempre un valore aggiunto alle nostre composizioni. Abbiamo lasciato libero sfogo alle caratteristiche di ciascun musicista senza alcun limite. Solo in un secondo tempo sistemiamo il materiale audio che ci perviene dai nostri collaboratori situati un po’ in tutto il mondo, dando poi il vestito ideale alle canzoni.

(Christian): Quando ho iniziato a parlare di questo progetto ad Andrea dissi subito che avrei voluto via via coinvolgere personaggi di spicco della scena musicale internazionale nella veste di super ospiti. Sapendo bene che non sarebbe stato facile, ma contavo molto sul talento di Andrea e successivamente sull'aiuto di Nicola. Vorrei anche sottolineare il grandissimo lavoro svolto da Andrea "Tower" Torricini su ogni composizione di 'Chaos Venture 1.0': non si è limitato a suonare le sue parti, ma ha aiutato tutti noi a migliorare gli arrangiamenti.

Nel vostro album “Chaos Venture 1.0” si parla di alieni, antiche civiltà, dello spazio e tutto ciò che è annesso. Premesso che so già qualcosa in merito, raccontate qualcosa ai nostri lettori.

(Andrea): Ormai milioni di persone in tutto il mondo sono testimoni oculari di fenomeni UFO. Molti di loro non hanno nessuna spiegazione se non quella apparente. Personalmente non solo ipotizziamo una realtà completamente e profondamente diversa da quella che ci hanno sempre voluto far credere, ma ne siamo addirittura da secoli testimoni involontari. Abbiamo vista e cervello cortocircuitati da inquietanti e secolari menzogne.

(Christian): Sono convinto che noi siamo l’evoluzione di una razza creata da entità che nel passato hanno colonizzato il nostro pianeta. Ci sono troppi riferimenti in testi antichi tramandati...

Chaos Venture - "Chaos Venture 1.0" (2013)

Se vi dicessi che esiste un modo per vedere gli alieni?

(Andrea): Ti risponderei che il modo c’e’semplicemente guardando dentro noi stessi. Basterebbe aprire la mente distaccandoci dal concetto medioevale per non dire assolutamente arcaico che l’essere umano si troverebbe al centro dell’universo. Siamo allo Stretto di Gibilterra delle nostre conoscenze, alla Tolemaica visione di noi stessi e del mondo bloccati da anni anni di indottrinamento sistematico. Non voglio aggiungere troppi particolari perché stiamo scrivendo un’opera editoriale dedicata a queste tematiche, dovete potrete trovare dettagliatamente qual’è il nostro pensiero a riguardo.

Personalmente reputo il vostro album il miglior prodotto Space Metal di questi ultimi anni, e mi pare che di feedback ultra-positivi ne abbiate già ricevuti un bel po’; siete soddisfatti del successo ottenuto?

(Andrea): Considerati i tempi possiamo ritenerci più che soddisfatti. Abbiamo impegnato tutti noi stessi nella promozione e realizzazione di questo gruppo. Non passa giorno che non cerchiamo di aggiungere elementi interessanti, di contattare persone che possano fornirci nuovi elementi di spunto e interagiamo con il mondo per migliorare sempre e non per diventare i migliori. Dobbiamo comunque ringraziare le nostre famiglie, le nostre ragazze, Remo Sartori per il grande apporto nel realizzare i cantati, Maurizio Chiarello di Underground Symphony Records e tutti i fans e giornalisti che come te che stanno credendo in questo progetto in constante evoluzione. Non possiamo tra l’altro non menzionare il nostro regista ufficiale e amico Daniele Farina, portatore di idee brillanti per i nostri video e non solo; professionista straordinario dotato di grande acume e intelligenza. Lo consideriamo ormai un membro dei Chaos Venture a tutti gli effetti. Credo inoltre che umiltà, consapevolezza dei propri limiti ma anche dei propri mezzi uniti all’impegno, possano portare lontano anche in questi tempi di crisi per la cultura in generale.

(Christian): Personalmente sono soddisfattissimo poiché ho avuto l'opportunità di suonare e collaborare con i miei idoli. Credo però che il progetto Chaos Venture meriti ancora più visibilità e opportunità di quelle avute fino ad adesso. In molte recensioni ci hanno fatto i complimenti per aver creato qualcosa nuovo sotto il profilo musicale e non la solita " minestra riscaldata". Ritengo che questo sia uno dei più bei complimenti che un musicista possa ricevere. Ringrazio anche io la mia famiglia e i giornalisti come te, che credono in questo progetto.

Vi ringrazio per il tempo dedicato a quest’intervista (tra le ultime prima della chiusura di Sadik Underground Review webzine), per me è un onore! Lascio a voi gli ultimi saluti chiedendovi anche di deliziarci con qualche novità sulla band magari! A presto!

(Andrea): Stiamo preparando il nuovo singolo con importanti sorprese, sonorizzando il DVD di Daniele Farina “Otherside” organizzando un musical su Chaos Venture, e un ‘opera editoriale titanica. Salutiamo tutti i nostri amici lettori sulla terra e altre entità nell’universo e in altre dimensioni che ci stanno ascoltando... (Dopo questa affermazione potete tranquillamente rinchiudermi nelle stanze di Torquemada).

(Christian): Grazie ancora per opportunità che ci avete dato e per il supporto. Il 2015 come detto da Andrea sarà pieno di sorprese... Nel frattempo contiamo per ottobre di pubblicare il nuovo singolo. Un abbraccio a tutti i lettori di Sadik.

Intervista a cura di -SADIK-


venerdì 22 agosto 2014

MATERDEA: NUOVO TOUR


I MaterDea continuano il tour promozionale della loro ultima fatica "A Rose For Egeria", terzo lavoro che rappresenta un ulteriore evoluzione della band con un sound più potente e ricco di raffinatezze tecniche
 
La perfetta sinergia tra la parte maschile e quella femminile, i costumi di scena, gli strumenti, le atmosfere musicali e gli intrecci vocali contribuiscono a rendere i loro show unici e coinvolgenti.


Queste le prossime date dell'Egeria Journey Tour:

23 Agosto - Tempelier - Pessinetto (TO) (+Titor +Keyros) *ingresso gratuito
29 Agosto - Beerfest - Castagnole Lane (AT)
27 Settembre - III Folk Metal - Mores (SS)
17 Ottobre - Work In Progress - Albignasego (PD)
18 Ottobre - Colony - Brescia
31 Ottobre - Halloween Fest (support act for Haggard) Audiodrome - Moncalieri (TO)
7 Novembre - Legend Club - Milano
8 Novembre - Manoir - St. Maurice - (Switzerland)
29 Novembre - Rock n' Roll Arena - Romagnano Sesia (NO)

STEEL CITY: ALLA RICERCA DI UN NUOVO CANTANTE


Al ritorno in patria dopo le sei date del tour inglese, gli Steel City rendono nota la decisione del cantante Fabio Riccio di restare in Inghilterra per motivi personali. La sua scelta, comunicata al resto del gruppo già da qualche tempo, lascia quindi vacante il posto dietro al microfono. Cogliendo l'occasione per mandare a Fabio un abbraccio e fargli un in bocca al lupo per la sua nuova avventura, gli Steel City annunciano che da settembre sarà possibile candidarsi come nuovo singer, in vista della composizione del prossimo disco, contattando direttamente la band tramite messaggio privato su Facebook (www.facebook.com/pages/Steel-City/132078490180993) oppure via email (steelcity.contactband@gmail.com).

V-DEVICE: FIRMANO CON THIS IS CORE MUSIC


Siamo orgogliosi di annunciare che i V-Device, hanno firmato per This Is Core Music. La band di Napoli, rilascerà il secondo album “Vidana” il prossimo 20 gennaio, prodotto con la collaborazione di Simone Genovese presso C33 Studio. I V-Device sono una band nata nel 2009 il cui nome trae spunto dall’artista contemporaneo americano Bruce Nauman.

Il primo album “Calling Europe” è stato rilasciato nel 2012 grazie a una collaborazione con Vipchoyo Recording Studio e Love & Craft. 

DISERTHATE: FIRMANO PER CLUB INFERNO


CLUB INFERNO (sub label di My Kingdom Music) è orgogliosa di annunciare l'ingresso nel proprio roster della Thrashing Death Metal band siciliana DISASTERHATELa label si occuperà della distribuzione digitale e della promozione ufficiale del loro album di debutto "Mirroring The Abyss" pronto a vedere la luce ufficialmente il 22 settembre 2014. I DISASTERHATE sono composti da tre ragazze molto determinate e da un batterista ed hanno dato vita a "Mirroring The Abyss" un album spettacolare che vuole essere uno specchio che riflette l'infinito abisso dell'animo umano. Violenti riffs di Thrash Metal, fredde e vibranti strutture Death Metal, elementi Progressive complessi e deliranti ed un mood atmosferico e caldo sono le colonne portanti di "Mirroring The Abyss", destinato ad essere un must per chi ama NEVERMORE, HOLY MOSES, ARCH ENEMY.

lunedì 18 agosto 2014

ROXIN PALACE: VIDEO LIVE DAL METALDAYS



Di seguito disponibili i video dell’esibizione dei ROXIN PALACE in occasione delMETALDAYS nella giornata di Martedì 22 Luglio 2014.
Il combo friulano ha tenuto la propria performance con  Giovanni Venier degliHEADQUAKES eccezionalmente dietro al microfono a causa di impegni che hanno trattenuto Axel, il cantante originale della band, in Italia.


La band ringrazia Giovanni ed il suo gruppo per l’aiuto ed il supporto.


Relaxin’ Shock: Clicca QUI

Empty Virus: Clicca QUI

Roxin Palce: Clicca QUI

STICKY FINGERS LTD.: FIRMANO PER LOGIC(IL)LOGIC RECORDS


È con orgoglio che logic(il)logic Records accoglie nel proprio roster i The Sticky Fingers Ltd: una rock band di Vignola (MO), formatasi nel 1996 da un'idea di Lorenzo Mocali con il nome di Sticky Fingers, sotto forma di trio rock-blues, fortemente influenzato dal classic rock degli anni '70 e, fra gli altri, da band come The Rolling Stones, Faces, Humble Pie, Beatles, Cream e Lynyrd Skynyrd. Il loro suono è caratterizzano da una miscela di blues, hard rock e un pizzico di rock psichedelico; i loro concerti mostrano una band compatta dal sound potente e sono caratterizzati da lunghe jam che fanno guadagnare loro una buona reputazione. Suonano in tutta l’Emilia Romagna e il nord Italia, e dopo qualche disco autoprodotto contenente per lo più cover personalizzate insieme a qualche inedito, e un periodo di pausa in cui i componenti hanno intrapreso altri progetti musicali, la band si riforma e nel 2013 adotta il nome di The Sticky Fingers Ltd. La nuova line-up comprende Lorenzo, chitarra e voce, Flash, batterista del gruppo dal 1999 e le new entry Jaypee al basso e Inch alla chitarra. Le sonorità del gruppo virano decisamente verso l’hard rock, le chitarre suonano aggressive, basso e batteria pompano un groove assassino solido e compatto: da questa intesa nascono diversi pezzi originali e la band decide di registrarli nell’inverno/primavera del 2014. Nell’Agosto del 2014 firmano un contratto con logic(il)logic Records e l’uscita del disco, omonimo, è prevista per l’autunno. 

A questo indirizzo (http://youtu.be/3CHKxvqJXww?list=UU9rIdeHZEO0FSmgpIRP7qzQ) è possibile vedere un video dal vivo di “Serial Killer”, brano che farà parte del debut album.

BARYONYX: FIRMANO CON GHOSTRECORD LABEL


I "Baryonyx" Alternative Rock band, firmano per la Ghostrecord Label un contratto di Promozione e Distribuzione per il singolo "P.P.F." e il secondo EP in uscita entro l'anno. I "Baryonyx" hanno inoltre affidato alla Crashsound, la distribuzione di entrambi i lavori in uscita e del loro EP di debutto "Trias". Sul sito della Ghostrecord Label tutti gliaggiornamenti relativi alla band.

giovedì 14 agosto 2014

STEVE FOGLIA: NEL ROSTER DI ATOMIC STUFF PROMOTION


Atomic Stuff Promotion è lieta di accogliere nel suo roster Steve Foglia e di curare la promozione del suo nuovo disco "Steve In Woderland", in uscita a settembre (trailer:http://youtu.be/TyUHf7e_gBg). Il video di una canzone estratta dal cd, "Eternal Last Day", è online a questo indirizzo: http://youtu.be/bKFb_n7xWcw.
Steve Foglia è batterista della band Jennifer Scream dal 2007, con la quale ha calcato diversi palchi assieme a gruppi come Hardcore Superstar, Glenn Hughes, Pretty Boy Floyd, Linea 77, Adam Bomb, Michael Monroe etc. Il secondo album della band vede Thomas Silver (chitarrista degli Hardcore Superstar) in veste di ospite speciale.
Nel 2011 pubblica il suo primo lavoro solista "Revenge", concept basato sulla leggenda del famoso albergo abbandonato "Angst", situato in Liguria al confine con la Francia. Mike Vescera (voce di Yngwie Malmsteen e Loudness) e Adam Bomb sono gli ospiti di questo album, che vanta ottime recensioni in diversi paesi. Il disco viene presentato live in diverse città italiane con una band creata per l'occasione da Steve.
"Steve in Wonderland" è il secondo album del batterista Steve Foglia, composto da undici tracce con una forte influenza hard rock. Steve, ha iniziato a lavorare al disco nell'ottobre 2012, componendo la musica e scrivendo i testi dell'album, per poi iniziare le registrazioni nell' aprile 2013. "Wonderland" è il fantastico mondo di Steve fatto di pensieri, ricordi e riflessioni che caratterizzano le canzoni da lui scritte e contenute nell'album. I musicisti coinvolti sono Johnny Idol alla voce, Federico Mineva e Daniele Arieta alle chitarre, Edoardo Tavanti alle tastiere, Maurizio Dedoni al basso (già bassista di Alessio Menconi) e naturalmente Steve Foglia alla batteria e percussioni. La canzone "Fight For Justice" è interpretata da Blaze Bayley, voce della heavy metal band inglese Iron Maiden dal 1994 al 1999. L'assolo di chitarra nella canzone "Wrong Hole" è invece suonato da Zantolo, chitarrista della glam band francese Rakel Traxx. Simone "Seth" Borsellini (voce degli Sfregio e Fumonero) e Francesca Foglia hanno prestato le loro corde vocali nei brani "Enemy's Collection" e "Walking In Wonderland". Per l'occasione, Steve ha voluto rispolverare una vecchia canzone dei Grand Funk Railroad: "We're An American Band" del 1973. Il disco è prodotto da Steve Foglia, e da lui pure mixato con l'aiuto di Edoardo Tavanti. Il mastering invece è stato affidato al noto produttore e musicista Dario Mollo (The Cage – Tony Martin, Voodoo Hill – Glenn Hughes).
Prima di concentrarsi sul suo secondo album, Steve ha registrato la batteria per il brano "The Only Way" dei Rebel Addiction, band formata da Fabrizio Bonanno, Stefano Valentini e il grande Goran Edman (voce di Yngwie Malmsteen).
Steve è anche insegnante di batteria in diverse scuole liguri nella provincia di Imperia e Savona.

lunedì 11 agosto 2014

INTERVISTA AI REJEKTS

I Rejekts

Buonasera ragazzi, benvenuti nelle pagine di Sadik Underground Review. Domanda canonica: come si è formata la band e perché?

(Black): La band nasce nel 2006 per mia iniziativa e di altri tre ragazzi che non suonano più con noi. L’idea di fondo era esprimere la nostra rabbia e la nostra negatività, una valvola di sfogo, ed eravamo andati a parare su generi che in quel periodo ascoltavamo. Si può quindi andare dal Punk Hardcore al Crust più oscuro, per poi evolversi in quello che facciamo attualmente con l’arrivo progressivo dei nuovi membri. La formazione attuale l’abbiamo raggiunta con l’arrivo di Nico (Ninì), l’attuale batterista, quindi dopo "Nessuno" (Demo 2010).

(Paco): Le motivazioni che ci hanno spinto alla creazione di questo progetto sono già state dette e sono quelle che accomunano un po’ tutti i gruppi. Col passare del tempo e dei cambi di formazione le tematiche si sono chiaramente evolute ma fondamentalmente la storia rimane più o meno quella: disagio.

Rejekts - "Nessuno" (2010)

Vi sentite più vicini all’HC, al Grindcore o al Black Metal?

(Black): Parlando strettamente di influenze mi sento molto vicino al Punk Hardcore, soprattutto per una questione di attitudine e per la mia vicinanza a quel modo di vivere la realtà musicale. Per quanto riguarda alle altre influenze penso siano semplicemente funzionali al fine che volevamo esprimere, es: la furia del Grindcore mischiata alla possibilità di trattare temi più elevati vicini al Black Metal. Non è da escludere l’aggiunta di nuove influenze future.

(Paco): Io posso parlare più che altro del mio modo di pormi nella fase di composizione. La mia esperienza musicale si basa soprattutto sul Thrash Metal se parliamo di underground, ma se parliamo di quello che porto all’interno del gruppo dal punto di vista compositivo non riesco ad avvicinarmi ad un genere in particolare. Ci sono momenti dove metto partiture vicine al Death Metal e altre dove la linea melodica è molto vicina al Pop (es. intro di "Fango" molto simile ai Red Hot). In fondo il Grind ti permette di mescolare un po’ con qualsiasi genere.

Approposito di Grindcore: pro o contro al Grind demenziale?


(Black): Dipende da cosa si intende per Grindcore demenziale. Alcuni sono stati effettivamente geniali riuscendo a fare quasi del dadaismo musicale, basti pensare agli Anal Cunt. A questo punto questo genere sia effettivamente il risultato finale dell’evoluzione del Punk Hardcore. L’unico tipo di Grind dove si può offendere per davvero quindi... Ben venga.

Un vostro parere su generi quali Goregrind, Pornogrind e co.?

(Black): Penso che quello che c’era da dire sia già stato detto dai capostipiti (Carcass per il Gore; Meat Shit per il Porn). Gli unici che con il mezzo del Gore siano effettivamente riusciti a dar fastidio per davvero e a fare in qualche modo della critica. Quello che c’è ora mi sembra solo una copia e mi sembra che non scandalizzi nemmeno più.

Parliamo ora del vostro album “UNO -“: che significa il titolo? Uno in meno?

(Black): "UNO -" mi sembra la logica continuazione di "Nessuno" e no, il prossimo album non si intitolerà 100.000. Se con "Nessuno" il quadro era nichilista e volto a distruggere, in "UNO -" c’è la ricerca di qualcosa, dell’interiorità, di che cos’è l’uomo. Una presa di coscienza che non avverrà come si può capire dal finale dell’album e dalla copertina.

(Paco): Il “meno” significa semplicemente Uno in giapponese (ichi -). Il motivo di questa scelta, oltre al semplice numero, sta nel significato che ha assunto nel corso dello sviluppo della filosofia zen e della sua pittura come metodo per avvicinarsi alla verità (ichi era uno dei soggetti più gettonati). La copertina è un altro elemento che in qualche modo rappresenta quello che ha già detto Black. All’interno di quel dipinto c’è nascosto un messaggio che si nota con facilità se osservato con un po’ d’attenzione. Se ti interessa l’artista è Hasegawa Tohaku, un pittore del 1500 molto interessante che si è dedicato a molti stili classici giapponesi oltre alla pittura zen monocromatica, ed è lo stesso artista del tema interno del nostro libretto.

Rejekts - "UNO -" (2013)

Da dove deriva la vostra attitudine nichilista/simil-misantropa?

(Black): Non è qualcosa di scelto a tavolino, sicuramente. Considerando che fin’ora l’autore dei testi sono sempre stato io devo dire che l’impronta nichilista deriva semplicemente dall’accumulo di frustrazioni subite nel corso della vita, l’impossibilità vera di comunicare e il senso di solitudine che comporta l’esistenza in una società come la nostra. Penso che l’importante quando si scrive una canzone o si realizza un qualsiasi tipo di opera l’importante è essere sinceri, esprimere ciò che si sente. Il discorso della misantropia pensa che ognuno di noi se lo viva un po’ a modo suo. Io in particolare soffro l’incapacità di comunicare della mia specie.

(Paco): Io non posso che trovarmi d’accordo con quello che dice Black per un semplicissimo motivo: oltre che a suonare insieme siamo anche ottimi amici e si parla spesso di tematiche di questo tipo. In fondo penso che ci sentiamo un po’ tutti insoddisfatti per qualcosa e oltre tutto viviamo in una società che effettivamente non ti offre l’opportunità reale di sfogare le proprie insoddisfazioni e non offre nemmeno l’opportunità di prestarci mutuo soccorso proprio per quel problema di assenza totale di comunicazione ed empatia. Detto questo credo di sentirmi molto vicino ai testi scritti fin’ora da Black.

Novità in serbo?

(Black): Stiamo scrivendo un EP di tre pezzi. Per ora posso solo dirvi di aspettarvi qualche novità sulla mescolanza d’influenze di cui parlavamo prima. Chi vivrà vedrà. Per ora vorremmo intensificare la nostra attività live.

(Paco): Non dico altro, altrimenti dovrei ucciderti.

Vi lascio con questa frase ironica, commentatela: “Non puoi essere un musicista e fare Grindocore: o fai uno, o fai l’altro”. A presto!

(Black): Assolutamente d’accordo, visto che il Grindcore come l’Hardcore quello vero è fatto per pilotare concetti. Quando abbiamo cominciato a Interessarci alla musicalità infatti abbiamo sporcato il genere con altro a seconda delle intenzioni. Ad ogni modo il miglior Grind per me resta quello ignorante. Grazie per lo spazio concessoci. A presto e ci vediamo a qualche concerto.

(Paco): L’anima di Seth Putnam sia con voi.

Intervista a cura di -SADIK-


NEBURANDA FEST: I DETTAGLI


Dopo il successo dell'Hurricane Fest e del Gods Of Underground dello scorso anno, la Neburanda Corporation è immensamente orgogliosa di presentare la prima edizione del Neburanda Fest, e le band che parteciperanno!

Neburanda Fest:
Simple Lies
Vicolo Inferno
Badmotorfinger
Rising Dark
Red Max
Royal Guard
Freedom Underground
Edge

Sabato 27 Settembre 2014, L'Altro Caffè, piazzale Vittime dei lager Nazisti 5, Imola (BO). Inizio live ore 16:45 – ingresso gratuito.