Intervista ai Male mISANDRIA

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Mooth - Slow Sun

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Dogmate - Hate

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giovedì 31 ottobre 2013

BEST OF: VOL. 2


Buy or Die
- Wake Arkane - The Black Season (Progressive/Melodic Death Metal)
- Raging Age - Regions of Sorrow (Death Metal)
- Obscura Amentia - Ritual (Black Metal)

Beast album
- Frostagrath - Extinguishing the Flame of Life (Depressive Black Metal)
- Artemixia Cor - As God Intended (Post-Grunge)
- Hypnotheticall - A Farewell to Gravity (Progressive/Alternative Metal)
- Killus - Feel the Monster (Industrial Metal)

Giovani promesse
- Nethermost - Alpha (Melodic Death/Doom Metal/Shoegaze)
- Bifrost - The Dance of the Evanescence (Psychedelic Rock/Death Metal/Avant-Garde) 
- Gravestone - Simphony of Pain (Death Metal)
- Holdkrast - A news Aeon of Total Darkness (Grindcore/Black/Death Metal)

ON A BRIDGE OF DUST – FACING THE OPPOSITE


Non sempre chi si vuole distinguere dalla massa ci riesce, come non sempre chi ha potenzialità commerciali le sfrutta –giustamente-: questo è il caso degli On a Bridge of Dust, band Alternative Rock/Metal italiana. Come detto prima, spesso chi cerca di distinguersi dalle altre band e non sa dove pigliare pesci, dove finisce? In quel crossover chiamato “Alternative”, un campo pieno zeppo di band da personalità diverse quanto comuni. “Facing the Opposite” si presenta come un disco vagante tra il Progressive/Alternative Metal, che fa della malinconia tipica dei Katatonia l’essenza, ben amalgamata con progressivismi ed arrangiamenti tipici di Tool e Mastodon, unendoci anche in qualche brano un venatura in piena regola Stone Sour. Giusto per capirci, gli On a Bridge of Dust riescono a metterci la propria personalità, ma il lavoro risulta ancora troppo derivato… Siamo un po’ sul filo del rasoio: se non ci fosse quel tocco personale il disco risulterebbe nient’altro che un clone dei Katatonia in chiave Alternative/Post-Progressive; ma finché si resta in piedi si resta in piedi. Come è più tipico di questo filone di band, ci si incentra molto sulle emozioni e melodie musicali, oscurando leggermente la parte più tecnica: questo potrebbe essere un gran peccato, visti i buonissimi progressivismi contenuti in ogni canzone, ma che spiccano in brani come “A Fool’s Hope” e “Consumed”. Molte delle tracce presenti hanno sì soluzioni e ritmi Progressive pregevoli, ma risultano anche troppo orientate verso l’Alternative (sempre dal forte gusto emotivo): questa stilistica è stata usata centinaia di volte da tantissime band. Se davvero ci si vuole staccare dalla massa bisogna sperimentare; basta incentrarsi totalmente sulle melodie, basta canoni Alternative, facciamoci un trip mentale e creiamo qualcosa di nuovo. Concludo dicendo che “Facing the Opposite” è un cartellino da visita mediocre, stilistica e personalità sono ancora da sviluppare e migliorare… Vedremo con il prossimo disco se ci saranno sviluppi.

VOTO: 6/10
-SADIK-



Ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=4_jKWnDPTxY
Facebook: 
https://www.facebook.com/pages/On-a-Bridge-of-Dust/46369511119?fref=ts

mercoledì 30 ottobre 2013

OBSCURA AMENTIA - RITUAL






















Con la mia prima recensione voglio proporvi gli Obscura Amentiaband Black Metal piemontese che sforna il secondo full-lenght intitolato "Ritual"Le sonorità della band nostrana, in questo lavoro, si avvicinano molto a quelle dei finlandesi Behexen e dei SargeistLa opening track dell'album, "The Citadel Of Beleth" sembra proprio fungere da apertura ad un vero e proprio rituale, ritmi lenti, ma che non mancano in fatto di potenza e tecnica, che danno spazio ad una voce imponente, nel classico stile dell'Orthodox Black Metal più macabro e potente. La seconda traccia, chiamata "Mirror Of Sorrow", è la vera "regina" di quest'album. Riff che ti entrano subito in testa e che accompagnano una voce molto particolare, avvicinabile persino alla voce tipica del Depressive. I seguenti brani (la titletrack "Ritual" e "Lost In The Reflection Of Moon") seguono la stessa scia dei brani proposti fino ad ora nell'album, lasciando spazio al primo pezzo strumentale; primo sì, perché in "Ritual" sono presenti ben due pezzi strumentali. Nelle canzoni seguenti, la sesta dell'album, "Descend The Chaos", Hel (vocalist del gruppo), sprigiona, finalmente, tutta la sua potenza vocale. "Diversa" dalle altre canzoni è l'ottava dell'album, "Silence (A Reminder Of Death)", che parte con un pezzo di batteria e assoli ritmicizzati di chitarra, per poi avviarsi, grazie all'inserimento della voce, sul classico stile adottato sino ad ora dalla band.
Particolare è stata la scelta dell'ultimo pezzo dell'album "Last Rite", un arrangiamento di piano ben eseguito sì, ma che poteva sicuramente dare più impatto. In definitiva questo è un album molto valido e ne consiglio vivamente l'ascolto a tutti gli amanti del genere, promosso a pieni voti!


VOTO: 8/10
-Priest-



Ascolto: http://obscura-amentia.bandcamp.com/
Facebook: 
https://www.facebook.com/ObscuraAmentia?fref=ts

SELFMACHINE: CONTRATTO CON WORMHOLE DEATH


Siamo orgogliosi di annunciare che gli olandesi Selfmachine ( Modern Metal) hanno firmato un contratto di distribuzione per il loro album "Broadcast your Identity".
Il cd, che contiene 11 brani di metal potente e aggressivo, è stato prodotto da Stef Hartog e verrà rilasciato sul mercato nel formato digipack. Aural Music Group distribuirà il disco in tutto il mondo.
 

Per condividere la fantastica notizia con i fan, I Selfmachine hanno preparato un video per l'occasione  :
 
 
Il brano "Smother the Sun" tratto dall'album in uscita può essere ascoltato in streaming al seguente link:
 
 
 
Dichiarazioni della band: " Siamo davvero contenti di aver firmato con WormholeDeath / Aural Music! In questi ultimi due anni abbiamo lavorato duramente per la realizzazione del nostro debut album e non vediamo l'ora di presentarlo al mondo intero. Il semplice fatto che noi, che suoniamo da pochi anni, abbiamo avuto l'opportunità di far uscire l'album in tutto il mondo attraverso questa mitica label , rappresenta un grande motivo di orgoglio. E' chiaro che WormholeDeath capisce cosa significa la nostra musica e cosa stiamo tentando di realizzare. Quindi tenetevi stretti, perchè siamo qui pronti per farci conoscere!"
 
Dichiarazioni di WormHole Death: Sebbene i Selfmachine siano sulla scena musicale da pochi anni, possono vantare di aver condiviso il palco con gruppi del calibro di  Threat Signal, The Agonist, Oddland, Transport League, Dawn Heist. Questo prova che siamo di fronte ad una band seria e professionale. Lo stesso Wietze di Armada booking me li ha consigliati..Ulteriore prova di come questa band si stia guadagnando velocemente la stima "degli addetti ai lavori". L'album "Broadcast your identity" è capace di trasmetterci un'ampia varietà di emozioni : si passa dai suoni violenti e brutali a quelli più melodici ed emozionali; la produzione è fantastica e l'artwork è semplicemente fenomenale. In poche parole questo progetto meritava di essere supportato così abbiamo deciso di offrirgli un'opportunità attraverso un contratto di distribuzione. Rimanete sintonizzati perchè quest'album è davvero una bomba!!"

QUIREBOYS: ANNULLATA LA PRESENZA DEI BONAFIDE. SIXTY MILES AHEAD IN SOSTITUZIONE


Apprendiamo con dispiacere che i Bonafide non potranno partecipare alle date italiane del tour dei Quireboys, a causa di motivi personali di un membro della band. Riportiamo di seguito il comunicato ufficiale rilasciato dalla band:

“It is with regret that Bonafide announce they will not be on the Italian dates with The Quireboys. This is due to a member of the band
having to be back in Sweden on these dates for personal reasons. Bonafide sincerely apologise to their fans in Italy, and promise that they will be back in Italy soon.”

Quireboys, vera e propria leggenda dell'hard "gypsy style" rock made in UK, confermano invece la presenza in data mercoledì 6 novembre, alla Rock'n'roll Arena di Romagnano Sesia (NO).

A Romagnano Sesia saranno due le band che apriranno le danze: Backstage Heroes e Sixty Miles Ahead!
I primi sono una band torinese, nata nel 2008 e che in pochissimi anni ha toccato quota 250 concerti in Italia e all'estero. Irriverenti, schietti e diretti, sono una live band esplosiva, che grazie alla sua personalità ha già aperto concerti italiani di Adeler e Hardcore Superstar, conquistando nuovi fan grazie al loro ben riuscito sleazy rock. Presenza scenica da paura, sound grezzo e vivace, uniti ad un'attitudine unica fanno dei BACKSTAGE HEROES un perfetto guest per la data piemontese del tour dei Quireboys!

Ai SIXTY MILES AHEAD il compito di aprire il concerto. Attivi da soli tre anni, questi giovani milanesi hanno già due dischi all'attivo, il cui secondo "Millions Of Burning Flames" uscito per l'etichetta tedesca Antstreet Records a luglio 2013.


THE QUIREBOYS + BACKSTAGE HEROES + SIXTY MILES AHEAD
06.11.13 | Rock'n'roll Arena, Romagnano Sesia (NO) 
Ingresso 20 € 
Apertura porte ore 20.00
Inizio concerti ore 20.45
Maggiori info: www.facebook.com/rnrarena

martedì 29 ottobre 2013

WINTERBLOOD - HERBSTESHNSUCHT






















“Avant-Garde Black Metal with Opera Vocals”. Questo è quanto si legge nella pagina ufficiale dei tedeschi Winterblood. Beh scusatemi, ma di Avant-Garde non ci ho visto praticamente nulla, Di certo i tedeschi Winterblood non inventano nulla di nuovo. Ad essere sincero mi aspettavo qualcosa di molto ma molto più avanguardistico, musicalmente parlando, invece quello che ho trovato è solo classico Black\ Doom Metal con qualche (mal riuscito tra l’altro) tentativo di rendere tutto più “particolare”, usando clean vocals in stile “opera teatrale”. Tutto il disco è caratterizzato da un mood malinconico, ma che a lungo andare onestamente stanca, e parecchio, complice anche l’eccessiva lunghezza dei pezzi e l’uso (abuso direi in questo caso) di arpeggi distorti che tanto ricordano quelle sonorità tipiche degli americani I Shalt Become. L’esperienza però insegna che siamo comunque di fronte ad un disco che va ascoltato e valutato nella sua totalità, senza soffermarsi sulle singole tracce, anche se comunque qualcosa avrei da dire sul riff d’apertura di “My eternal Grave” che tanto, ma proprio tanto, tantissimo somiglia alla storica Ea Lord of Dephts del maestro Burzum, anche se comunque di plagio non si può parlare. In sostanza, mi spiace ragazzi, ma per me è no! Troppe idee, troppa carne al fuoco, ma poca sostanza. Alla fine di questi interminabili 59 minuti di musica ti rimane solo il vuoto, e tanta voglia di non premere ancora una volta quel triangolino con la scritta play. Bocciato.

VOTO: 5/10
-Rex-



Ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=ZUuMzO91Q1I
Facebook: 
https://www.facebook.com/Winterbloodband?fref=ts

NASCE IL TG ROCK


Si chiama "Tg Rock" ed è il primo radio notiziario nazionale interamente musicale.


SOMMARIO Il "Tg Rock" è una nuova striscia quotidiana informativa musicale  di cinque minuti che va attualmente in onda su oltre 150 radio Fm e webradio; ideato da Frank Lavorino e condotto da Marco Baricci di Rockradio Skultura Bologna, il "Tg Rock" si presenta come un normale radio/telegiornale. Tre notizie mainstream, tre notizie underground, spazio concerti e ricorrenze del giorno. La redazione del Tg perlustra ogni giorno tra le piu' importanti riviste on line musicali  italiane ed internazionale con uno sguardo attento anche alle giovani realtà on line ed editoriali presenti in Italia.


Il "Tg Rock" trasmette da Bologna quotidianamente (eccetto la Domenica) alle ore 8:00; il programma viene mandato in onda da oltre 150 Radio fm e webradio in progressiva estensione; frutto dell'idea dell'ufficio stampa/booking Blob Agency, con la collaborazione di Moreno Boselli di Urban Tv.

Bologna – Apre i battenti un'inedita trasmissione, un nuovo telegiornale. Nulla a che fare con politica o spread. Al centro delle notizie solo il rock. In onda da un po' di giorni, già parte della programmazione di numerose Fm e web radio nazionali, il nuovo radio giornale musicale porta il nome di "Tg Rock" e viene trasmesso regolarmente da Bologna. Simile ad un comune notiziario, il “Tg Rock” consta di sigla, sommario e presentatore "ad hoc", unisce informazione e trasgressività e si propone come “luogo” d' incontro e d'informazione per moltissimi musicisti e giovani gruppi; il "Tg Rock" è soprattutto una nuova risorsa promozionale per l'ingente quantità di band emergenti che invade i siti, i festival e le radio della nostra penisola. Verranno trattati elementi caratteristici del giornalismo musicale come concerti nazionali, new releases e dichiarazioni alla stampa, combinati con la cronaca, aspetto tipico di un notiziario.


In onda quotidianamente:

-Tre notizie riguardanti il mainstream musicale internazionale
-Tre notizie attinenti all'ambito underground italiano
-Date concerti
-Ricorrenze (in alternanza ad una rubrica interna "accadde....")
Le news utilizzate vengono reperite ogni giorno dalla redazione del format scegliendo tra i contenuti delle principali testate cartacee e webzines musicali:Impatto Sonoro, Indiepercui, Melodicamente, Nme, Rock Rebel Magazine, Rockol, Toylet Mag, Goldsoundz, GQ, Musicalnews, Rolling Stone, Loudvision, Mojo, Kalporz, Mescalina, Debaser, Rock Rebel Magazine, Rockit, Indie-zone, Outune, OndaRock,
Ciascun giornalista, gruppo musicale e blogger ha l'opportunità di inviare le proprie notizie più significative al "Tg Rock", indicando in oggetto "Proposta tg rock", su: antipop.project@gmail.com
Il "Tg Rock" è un programma ideato da Frank Lavorino 
 (fondatore della webradio bolognese Rockradio Skultura), e verrà nei prossimi mesi progressivamente arricchito con info continuamente aggiornate: notizie sui festival, nuove riviste on-line, reports dei concerti, piccole interviste, uno sguardo ai podcast nazionali, applicazioni multimediali vantaggiose per i gruppi e tutto cio' che puo' essere di rilevanza culturale e faccia parte dell'infinito ambito “Rock”. 

Nei primi mesi del 2014 verrà inoltre messo a punto un adattamento televisivo del Tg Rock, ad opera di Moreno Boselli (Urban Music Tv Vera Tv).
Si occupa della conduzione del programma dal Lunedì al Sabato Marco Baricci (alias RentBoy), voce di Rockradio Skultura e presentatore dei podcast "Controkultura" e "Il Lancio del disco". Marco scrive per il music blog "Italy Rock News", vive a Bologna ed è originario di Grosseto. 

lunedì 28 ottobre 2013

RAGING AGE - REGIONS OF SORROW
















Stupire nel Death risulta sempre più difficile, visto l'appiattimento che schiaccia la scena da anni... Ma ogni tanto escono quelle piccole perle che ti riscaldano il cuore e ti fanno capire perché da anni e anni hai consacrato i tuoi ascolti ad un genere quale il Death Metal. Questa volta, la perla in questione è "Regions of Sorrow" dei pugliesi Raging Age. L'esordio dei nostri è quanto di meglio potesse capitarmi tra le mani. La cosa che salta subito al mio orecchio già dal primo ascolto è quel senso di melodia che pur essendo centellinato pervade l'album, senza renderlo assolutamente meno d'impatto, anzi... Qui non si parla di tastierine da fighette, qui si parla di melodie che contrastano con la violenza dei nostri, che ricordano molto il Nord Europa, e che riescono ad incastrarsi perfettamente tra i riff geometrici e arcigni della band, smussandoli, permettendogli così di ramificarsi nel nostro cervello per lungo, lungo termine. Esaminare ogni brano di questo album ed elogiare ogni componente della band preso singolarmente sarebbe superfluo... Posso parlarvi delle chitarre al limite del Thrash in "In The Gloom Of The Cave", dell'arpeggio nel mezzo di "Hail Horrors", dell'imponente title-track... Ma non potrei render l'idea di quello che vi aspetta tra i solchi di questo dischetto di plastica. Ultimo appunto, e un'ennesimo elogio alla band, questa volta per la loro potenza sprigionata on stage... Veramente devastanti! Per concludere... "Regions of Sorrow" è un debut che mostra una band che farà parlare sicuramente di se in futuro... Grandi!

VOTO: 8,5/10
-Death Vibrion-



Ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=FvnM66oKn3I
Facebook: 
https://www.facebook.com/RagingAgeOfficial?fref=ts

DEADLY TIDE: NEWS SU "8 DEADLY SIN"


8TH DEADLY SIN” l’ultimo album dei  DEADLY TIDE, dopo il sold out della prima tiratura viene reso disponibile sulle maggiori piattaforme digitali del settore (I TunesAmazonGoogle Play).

Nel frattempo continuano i lavori al prossimo album, per il quale la band ha già reclutato Federico Poggipollini (ex Litifiba, Ligabue e altri) e Francesco  Grandi dei RAIN per la registrazione di alcune parti in veste di special guest.

Per info riguardo la nuova  release, ordinare i cd o il merchandise ufficialemp3live datesnews e tutto quanto riguarda i DEADLY TIDE è possibile contattare direttamente la band tramite gli spazi web ufficiali.

DEADLY TIDE Offcial Web Site:
DEADLY TIDE Official Fb Page:

domenica 27 ottobre 2013

BURNING HOUSE - BURNING HOUSE






















Che il regno unito sia una vera e propria fucina di band Shoegaze\Post-Rock e derivati, è un dato di fatto, e proprio da quell'Inghilterra che ha visto nascere e crescere i mostri sacri del genere (come non citare i Ride ad esempio? Gruppo che il sottoscritto stima moltissimo), vengono i Burning House, che con il loro demo omonimo ci deliziano mischiando sapientemente sonorità che spaziano dal Noise Rock, all'Alternative. Ma vediamo di scendere più nei particolari ed analizzare questo magnifico lavoro, traccia dopo traccia: ad aprire le danze è la pomposa "Mirror Song", breve, diretta, qualcuno direbbe "In your face", un'ottima opener. Impossibile non lasciarsi prendere dai suoi riff. E' il turno della splendida "Mimosa". Un pezzo chiaramente influenzato d
a quelle sonorità tipiche degli Amusement Parks on Fire più "sdolcinati". Un piccolo capolavoro, una piccola perla. E' il turno di "Languor"; bella, con quel suo andamento lento quasi "sensuale", ma che non annoia, e riesce addirittura a stupire con quel ritornello capace di trascinare l'ascoltatore in un altra dimensione (complice anche il riffing ossessivo, e quel dannatissimo wall of sound tipico di queste sonorità). Si passa alla breve ma intensa "Love's Cascket", che con i suoi appena 3 minuti e 36 secondi riesce a farsi apprezzare in tutta la sua bellezza. Mi accingo ad ascoltare il brano che ha il compito di chiudere questo splendido demo, sto parlando forse del picco più alto raggiunto dai Burning House. Personalmente il pezzo che ho più apprezzato, sto parlando della splendida, sublime, eterea “13 Moon”! Finito il pezzo, finito il demo, ma io non ne ho abbastanza, e premo di nuovo play. Per concludere, personalmente posso dire che questo breve ma intenso lavoro è un piccolo gioiellino, come a confermare la tesi che nell’underground esistono band che non hanno nulla da invidiare a nessuno. L’unica pecca che ho riscontrato è la produzione, credo volutamente “sporca” e dal sapore molto Noise, ma alla fine tutto viene amalgamato nel giusto modo (certo in presenza di un mastering migliore il risultato sarebbe stato sicuramente ottimo). Credo di essermi un po’ dilungato, non mi resta che chiudere augurandomi di sentire molto presto i loro nuovi lavori.


VOTO: 7/10
-Rex-



Ascolto: http://burninghouse.bandcamp.com/
Download: 
https://archive.org/details/DLR070
Facebook: 
https://www.facebook.com/BurningHouseMusic

INTERVISTA AGLI ABOUT ABORTIONS (THIRTEEN FOREVER & SOLITUDO CYFER)


Ciao, benvenuti di nuovo su Sadik Underground Review! Avendovi già recensito il disco possiamo iniziare subito: come è nata la band?

(Solitudo): Ciao, io e Thirteen ci siamo conosciuti in un negozio di CD, che eravamo appena adolescenti, (io avevo 13 anni e lui 14). Per una serie di circostanze, siamo divenuti migliori amici e, dopo aver scoperto che io suonavo la chitarra e lui la batteria, abbiamo cominciato a suonare insieme per divertimento e per esercitarci. Dopo alcuni anni, nel 2008 abbiamo cercato e trovato altri 2 componenti per una band Black Metal, (noi ovviamente avevamo già in mente il DSBM); la nostra prima band sia chiamava, molto banalmente “Hanging Rope”, a causa degli altri 2 componenti che non volevano nomi troppo personali. Nel 2010 la band si scioglie e rimaniamo di nuovo a suonare da soli io e Thirteen. All’inizio abbiamo continuato a cercare altri componenti sostitutivi, ma alla fine non trovando musicisti delle nostre zone interessati al genere che volevamo fare, abbiamo iniziato a prendere confidenza con altri 2 strumenti: io con il basso e Thirteen con il pianoforte/tastiere. Poi abbiamo cominciato ad allenare le voci, per ottenere uno scream tipico del DSBM, ma più originale. Infine, esattamente l’ 08 Dicembre 2012, abbiamo deciso di formare l’attuale Two-Men-Band DSBM “About Abortions”.

Qual’era lo scopo iniziale di questo progetto?

(Thirteen): Lo scopo era e, lo è tutt’ora, portare una svolta nel genere DSBM, cercando di mescolarlo con atmosfere Drone Doom e per certi versi anche Dark Ambient. Ma la cosa che doveva spiccare di più di tutto il progetto sono le voci con andature malate e strazianti, tipiche del genere, ma riconoscibili, perché diverse da tutto il resto. Ci hanno guidati in questa direzione la rabbia di essere rimasti soli e la sofferenza che ogni giorno proviamo in ogni dì della nostra esistenza, per una serie di problemi personali e di malattie che ci perseguitano da quando siamo nati.

Di solito il Depressive tendo a dividerlo in due fasce: quelli che ci mettono più emozioni, e quelli che privilegiano la parte tecnica/musicale. Voi siete quasi totalmente nella prima fascia, quella più emozionale. Il perché di questa scelta?

(Thirteen): Come ho spiegato prima, questa direzione è stata quasi una scelta impulsiva, dettata quasi più dal cuore che dalla mente. Infatti, a guidarci attraverso la sfera emozionale e a lasciarci quasi totalmente travolgere dall’istinto, “tralasciando”, per certi versi, la parte più tecnica del suono, sono stati tutti i nostri gravi problemi personali e alcune malattie, (non solo fisiche, ma anche mentali) che, purtroppo ci portiamo dietro dalla nascita; poi, la rabbia e il disgusto per la gente e per la vita stessa, hanno fatto tutto il resto. Alla fine siamo diventati anche misantropi!.. Ma questa è un’altra storia.

Quanto c’è del vostro nella musica?
                
(Solitudo): Io direi…Tutto! A partire dal suono stesso delle chitarre e della batteria (perché nella nostra prima Demo “Those Who Want To Kill Me ?”, abbiamo unicamente usato questi 2 strumenti per comporre la nostra musica), continuando con le voci, prese da sole, abbastanza particolari, ma che, unite assieme in uno scream comune, producono un suono molto psicotico e agghiacciante, con un misto di sofferenza cronica stampata in ogni singola sillaba che pronunciamo. Infine i testi, e come vengono usati nell’esecuzione dei nostri pezzi. I testi li compone Thirteen, ovviamente vengono usati solo quando c’è anche la mia approvazione!

Quali sono le band a cui vi siete personalmente ispirati? –Per quanto riguarda livello del dolore, cosa esprimere ecc-

(Thirteen): Più che ispirarci, le bands che citeremo, sono bands che ci hanno introdotto nel mondo DSBM e del Drone-Doom. Abbiamo cominciato con Through The Pain, Mèlancolie, Death Diares, Gris, Nifhleim, Kanashimi,  per poi passare a Lifelover, Hypothermia, Frozenthia Depresis e Kyla per quanto riguarda il DSBM; Öröm e Uaral per il discorso Drone-Doom. Ma successivamente abbiamo scoperto un sacco di gruppi appartenenti a questi 2 generi e anche di Blackgaze che, hanno ispirato, più che altro il nostro primo Full-Lenght, il nuovo lavoro che uscirà tra qualche mese. Le bands in questione sono: Endless Sorrow, Anwech nel DSBM, Funeral Tears per il Funeral Doom e Soliness e Sleeping Peonies per le venature Blackgaze. Through The Pain ci ha ispirato la sofferenza nella voce, Mèlancolie la pazzia nella voce, Lifelover l’innovazione, l’essere diversi da tutto il resto, Kyla e Öröm la monotonia nel suono. Per quanto riguarda a come ci hanno ispirato nel nuovo album le bands citate, per il momento è segreto!

Toglietemi una curiosità: il perché dei vostri nomi?

(Solitudo): Per quanto riguarda il mio nome, l’ho scelto perché esprime il mio essere Solitario, la mia parte Misantropa; del resto mi sono sempre sentito molto solo nella vita e “Solitudo” mi sembrava esprimere esattamente tutta questa serie di sensazioni. Cyfer, mi è venuto così, di getto, perché legava bene con il resto del nome e in ogni caso ricorda un po’ “Lucifero”.

(Thirteen): Il mio nome è ispirato completamente alla malattia che mi perseguita da quando sono nato: la Sindrome di Turner. Premetto che, questa Sindrome,  non è assolutamente vero che viene solo a individui di sesso femminile, come dice Wikipedia, ma ne esistono alcune forme maschili, non identificabili affatto con la Sindrome di Noonan che, viene erroneamente detta la “Sindrome di Turner Maschile”; in ogni caso, questa malattia che va ad interessare gli ormoni, la crescita, le ossa e il cuore, fa rimanere il corpo (e la voce) con le sembianze di un adolescente per sempre. Da qui il nome “Thirteen Forever” e cioè “Tredicenne Per Sempre”.

So che state scrivendo il prossimo album: ce ne parlate un po’?

(Solitudo): Si, stiamo praticamente per finire gli ultimi 2 brani. È un Full-Lenght composto di 6 pezzi cantati, senza tracce Instrumental. Il sound è un po’ cambiato rispetto alla prima Demo; il suono è meno confuso, più netto, per certi versi più DSBM classico, ma sempre con linee Drone-Doom. La novità assoluta nel suono è che abbiamo introdotto venature Blackgaze aggiungendo anche altri strumenti quali il basso e il piano, e in un solo pezzo, una nostra cara amica che studia al conservatorio, ci ha fatto l’onore di poter aggiungere gli archi, quali violino e violoncello. Per quanto riguarda le voci, diciamo che, rimangono pressoché quelle malate e psicotiche della Demo, ma abbiamo introdotto anche piccoli trafiletti di cantato “normale”, cioè con voce non in scream. Nei testi, affrontiamo anche nuove tematiche, ma li ve ne deve parlare Thirteen.

Che tematiche affronterà, e quanto saranno più maturi i testi?

(Thirteen): Beh, non posso dire che le tematiche del lavoro precedente saranno completamente assenti, anzi, al contrario! Diciamo che, suicidio, morte, malattie mentali, depressione e disperazione regnano sovrani, ma in uno dei nuovi testi, abbiamo rinnovato il semplice concetto di suicidio elaborandolo con il concetto di totale rifiuto della vita, anche nel senso del sentirsi in colpa di essere nati. In un altro testo parliamo del Cyber-Bullismo, ovvero di una brutta avventura, ancora attualmente in corso, capitata a me e a Solitudo attraverso i meandri di Facebook. Poi, uno dei testi “sono io”, ovvero, leggendo quel testo, si legge quasi totalmente chi è Thirteen dentro di sé, per davvero, privo delle sue classiche “maschere comiche” che spesso “indossa” quando parla con gli altri. I testi, comunque, sono praticamente tutti molto autobiografici, con chiari riferimenti a tutte le nostre emozioni, sensazioni, disperazioni che ci pervadono continuamente. Se sono più o meno maturi dei precedenti, questo lo deve stabilire il pubblico! A noi sembrano sicuramente più completi.

Vi ringrazio per il tempo dedicatoci e per l’ intervista, a buon rendere! Lascio a voi gli ultimi saluti:

(Thirteen & Solitudo): Ringraziamo vivamente tutto lo Staff di Sadik Underground Review e in particolar modo Matteo Antonelli (-SADIK-) per questa interessante ed entusiasmante intervista e per tutto il tempo dedicato ad “About Abortions”. Vogliamo ringraziare tutti coloro che amano il DSBM e in particolare tutti quelli che seguono da vicino gli About Abortions, tutti gli Amici, i nostri Fans e tutti quelli che ci hanno sostenuto nel nostro progetto, anche nella vita reale di tutti i giorni e che ci hanno permesso di poter realizzare la nostra musica. UN’ INFINITA SERIE DI SALUTI METAL A TUTTI… BLACK METAL PER SEMPRE E… DSBM PER TUTTA LA VITA! R.I.P. FOREVER! VI VOGLIAMO BENE!



Intervista a cura di -SADIK-



sabato 26 ottobre 2013

LITTLE BOY LOST - SUISOUND











"Suisound" è il primo album studio dei Little Boy Lost, band per la quale vale spendere più di qualche parola. Innanzitutto il loro genere è particolare e ricco di influenze, tanto da mixare Stoner, Doom e Psichedelica insieme. Il suono ricercato è rozzo e in alcuni versi si potrebbe definire “oscuro”, in alcuni momenti (per esempio nella traccia iniziale “Draven”) prevale una melodia malinconica che potrebbe piacere agli amanti del genere, in altri invece la potenza e l’energia si fanno sentire enormemente, come in “Agonamesa”. Ogni membro della band svolge alla perfezione il suo ruolo: vari e ben strutturati sono i riff di chitarra, ottimo il lavoro alla batteria e la voce è davvero all’altezza della situazione. In alcuni casi quest’ultima potrebbe sembrare troppo calma e soffusa, ma il lavoro resta comunque interessante. Tra i brani più pesanti emerge soprattutto la strumentale “Nagasaki Nightmare”, pronta a soddisfare le esigenze di tutti gli ascoltatori. Davvero piacevole quanto originale nel titolo è “Tu Tu Cha Cha”, dove le atmosfere psichedeliche hanno modo di farsi sentire; a chiudere l’album vi è infine “Stranguria”, un brano strumentale inizialmente malinconico e poi energico come non mai. Inoltre per darvi un idea di come sia la voce, diciamo che è possibile paragonarla a quella di Kurt Cobain, leader dei Nirvana. L’album è un’esplosione di energia, ma talvolta le chitarre non danno spazio al cantante ed è un peccato viste le sue doti promettenti; tra i difetti possiamo aggiungere la breve durata dei brani (circa 2-3 minuti a testa), che magari non permette all’ascoltatore di godersi più a lungo un ottima canzone. Nonostante tutto, l’insieme di questi elementi dà luogo ad un’opera unica e inimitabile. Il risultato è davvero interessante e degno di essere ricordato.

VOTO: 7/10
-MasterEvil-



Ascolto: http://littleboylost.bandcamp.com/album/suisound
Facebook: 
https://www.facebook.com/pages/little-boy-lost/46899388610?fref=ts

KILL THE SPHINX: NUOVA LINE-UP


I Kill The Sphinx, di ritorno dal tour in Russia di spalla agli Psycroptic dove hanno mietuto numerosi consensi tra gli addetti ai lavori ed il pubblico accorso numeroso per ogni singola data del tour, annunciano l’ingresso in formazione del nuovo bassista Andrea Gammeri e Fabio Losano alla batteria. Lo stile di Andrea è influenzato da grandi bassisti come Steve DiGiorgio che fanno del virtuosismo un loro punto di forza asservendo però questa caratteristica alla forma canzone dando ulteriore corposità al già caratteristico sound dei Kill The Sphinx, supportato dal drumming potente di Fabio.
La band attualmente, dopo la pausa del tour, torna in studio per continuare a registrare le tracce che andranno a comporre il primo full lenght album, un magma sonoro di chiaro stampo djent dove si uniscono groove e “cattiveria sonora” tipiche del genere ma con un’attenzione particolare alle melodie che vi faranno sobbalzare dalla sedia!

Le sessioni di registrazione stanno procedendo molto celermente, uno sguardo al futuro senza scordare le lezioni dei grandi del genere.  

Maggiori news presto, stay tuned!

venerdì 25 ottobre 2013

WAKE ARKANE – THE BLACK SEASON


















Reduce da un devastante live dei Wake Arkane (band spalla dei Death SS, altrettanto fantastici), subito dopo aver comprato il disco, mi appresto a recensire “The Black Season”, album d’esordio della brava band Milanese. Partiamo dal basso: chi di voi conosce Dan Swanö, noto produttore e musicista (Katatonia, Nightingale, Edge of Sanity e Bloodbath)? Spero tutti, perché questo disco è stato proprio mixato dalla Unisound, famoso studio di Swanö, ospite nel brano “The Numb Experience”. Inutile dire che anche questa volta Dan ha svolto un’ottimo lavoro: il suono è pulitissimo e cristallino; un mixaggio e master più che ottimo spesso riesce a dare un tocco di classe al disco, ma qui fa molto di più: il tocco di classe si trasforma in un grandissimo punto di forza, che riesce a donare ad ogni sezione un suono d’alto livello, che arricchisce l’essenza musicale dei nostri musicisti. Spese due parole per la produzione, veniamo alla musica: i Wake Arkane seguono le atmosfere dei Paradise Lost e Moonspell amalgamandole con tratti Progressivi tipici dei migliori Edge of Sanity ed Opeth, servendo tutto questo su un piatto d’argento degno della intensità delle ritmiche di Meshuggah e Tool. Ottimi presupposti per avere un album Melodic/Progressive Death Metal di qualità direi. Il disco segue molto le linee melodiche, alternandole con parti più lanciate e violente, spezzando il tutto con sezioni maggiormente acustiche stile Alice in Chains, donando al prodotto finale molte atmosfere grazie al synth in sottofondo ed emotività. Ma in questo caso il centro delle emozioni non è la base, bensì le bellissime parti in clean che esibisce in quasi ogni ritornello il bravo cantante Helios, detentore di ottime tonalità sia in clean che in scream e growl. Una doppia chitarra veloce, pesante e melodica viene sorretta da una massiccia base creata dalle percussioni, in cui il basso esegue una buonissima prestazione, precisa ed azzeccata. Che dire… Tutto fila liscio perfettamente, dagli assoli ai ritornelli, dal riffing alle atmosfere e via dicendo, offrendo all’ascoltatore un ascolto sì impegnativo, ma anche emotivo, di gran qualità e soddisfacente. Non da meno è il songwriting, anch’esso pieno di emozioni e ben strutturato, seguono apprezzamenti anche per l’interessante copertina, creata interamente dal bravo Seth Siro Anton (Septic Flesh, Paradise Lost, Kamelot e Moonspell). Per concludere “The Black Season” è un lavoro già maturo e soddisfacente degno di essere ascoltato. Saremo in Italia, ma etichette discografiche, dove siete?! Pronti per il successo.

VOTO: 8/10
-SADIK-



Ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=jwYdba6QzWI&feature=youtu.be
Facebook: 
https://www.facebook.com/wakearkane

SECRET SPHERE E ALMAH: BAND DI SUPPORTO PER IL TOUR


È tutto pronto per il tour italiano di SECRET SPHERE e ALMAH che vedrà impegnate entrambe le band per tre date sul territorio nazionale.
Ad accompagnarli troveremo gli OVERTURES, con il loro recente album “Entering the Maze” e iSINHERESY.

Ricordiamo le date del tour:

Venerdì 15 Novembre 2013 Colony Club - Brescia
Sabato  16 Novembre 2013 Peocio - Trofarello (TO)
Domenica 17 Novembre 2013 Circus Club - Scandicci (FI)

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