domenica 27 ottobre 2013

INTERVISTA AGLI ABOUT ABORTIONS (THIRTEEN FOREVER & SOLITUDO CYFER)


Ciao, benvenuti di nuovo su Sadik Underground Review! Avendovi già recensito il disco possiamo iniziare subito: come è nata la band?

(Solitudo): Ciao, io e Thirteen ci siamo conosciuti in un negozio di CD, che eravamo appena adolescenti, (io avevo 13 anni e lui 14). Per una serie di circostanze, siamo divenuti migliori amici e, dopo aver scoperto che io suonavo la chitarra e lui la batteria, abbiamo cominciato a suonare insieme per divertimento e per esercitarci. Dopo alcuni anni, nel 2008 abbiamo cercato e trovato altri 2 componenti per una band Black Metal, (noi ovviamente avevamo già in mente il DSBM); la nostra prima band sia chiamava, molto banalmente “Hanging Rope”, a causa degli altri 2 componenti che non volevano nomi troppo personali. Nel 2010 la band si scioglie e rimaniamo di nuovo a suonare da soli io e Thirteen. All’inizio abbiamo continuato a cercare altri componenti sostitutivi, ma alla fine non trovando musicisti delle nostre zone interessati al genere che volevamo fare, abbiamo iniziato a prendere confidenza con altri 2 strumenti: io con il basso e Thirteen con il pianoforte/tastiere. Poi abbiamo cominciato ad allenare le voci, per ottenere uno scream tipico del DSBM, ma più originale. Infine, esattamente l’ 08 Dicembre 2012, abbiamo deciso di formare l’attuale Two-Men-Band DSBM “About Abortions”.

Qual’era lo scopo iniziale di questo progetto?

(Thirteen): Lo scopo era e, lo è tutt’ora, portare una svolta nel genere DSBM, cercando di mescolarlo con atmosfere Drone Doom e per certi versi anche Dark Ambient. Ma la cosa che doveva spiccare di più di tutto il progetto sono le voci con andature malate e strazianti, tipiche del genere, ma riconoscibili, perché diverse da tutto il resto. Ci hanno guidati in questa direzione la rabbia di essere rimasti soli e la sofferenza che ogni giorno proviamo in ogni dì della nostra esistenza, per una serie di problemi personali e di malattie che ci perseguitano da quando siamo nati.

Di solito il Depressive tendo a dividerlo in due fasce: quelli che ci mettono più emozioni, e quelli che privilegiano la parte tecnica/musicale. Voi siete quasi totalmente nella prima fascia, quella più emozionale. Il perché di questa scelta?

(Thirteen): Come ho spiegato prima, questa direzione è stata quasi una scelta impulsiva, dettata quasi più dal cuore che dalla mente. Infatti, a guidarci attraverso la sfera emozionale e a lasciarci quasi totalmente travolgere dall’istinto, “tralasciando”, per certi versi, la parte più tecnica del suono, sono stati tutti i nostri gravi problemi personali e alcune malattie, (non solo fisiche, ma anche mentali) che, purtroppo ci portiamo dietro dalla nascita; poi, la rabbia e il disgusto per la gente e per la vita stessa, hanno fatto tutto il resto. Alla fine siamo diventati anche misantropi!.. Ma questa è un’altra storia.

Quanto c’è del vostro nella musica?
                
(Solitudo): Io direi…Tutto! A partire dal suono stesso delle chitarre e della batteria (perché nella nostra prima Demo “Those Who Want To Kill Me ?”, abbiamo unicamente usato questi 2 strumenti per comporre la nostra musica), continuando con le voci, prese da sole, abbastanza particolari, ma che, unite assieme in uno scream comune, producono un suono molto psicotico e agghiacciante, con un misto di sofferenza cronica stampata in ogni singola sillaba che pronunciamo. Infine i testi, e come vengono usati nell’esecuzione dei nostri pezzi. I testi li compone Thirteen, ovviamente vengono usati solo quando c’è anche la mia approvazione!

Quali sono le band a cui vi siete personalmente ispirati? –Per quanto riguarda livello del dolore, cosa esprimere ecc-

(Thirteen): Più che ispirarci, le bands che citeremo, sono bands che ci hanno introdotto nel mondo DSBM e del Drone-Doom. Abbiamo cominciato con Through The Pain, Mèlancolie, Death Diares, Gris, Nifhleim, Kanashimi,  per poi passare a Lifelover, Hypothermia, Frozenthia Depresis e Kyla per quanto riguarda il DSBM; Öröm e Uaral per il discorso Drone-Doom. Ma successivamente abbiamo scoperto un sacco di gruppi appartenenti a questi 2 generi e anche di Blackgaze che, hanno ispirato, più che altro il nostro primo Full-Lenght, il nuovo lavoro che uscirà tra qualche mese. Le bands in questione sono: Endless Sorrow, Anwech nel DSBM, Funeral Tears per il Funeral Doom e Soliness e Sleeping Peonies per le venature Blackgaze. Through The Pain ci ha ispirato la sofferenza nella voce, Mèlancolie la pazzia nella voce, Lifelover l’innovazione, l’essere diversi da tutto il resto, Kyla e Öröm la monotonia nel suono. Per quanto riguarda a come ci hanno ispirato nel nuovo album le bands citate, per il momento è segreto!

Toglietemi una curiosità: il perché dei vostri nomi?

(Solitudo): Per quanto riguarda il mio nome, l’ho scelto perché esprime il mio essere Solitario, la mia parte Misantropa; del resto mi sono sempre sentito molto solo nella vita e “Solitudo” mi sembrava esprimere esattamente tutta questa serie di sensazioni. Cyfer, mi è venuto così, di getto, perché legava bene con il resto del nome e in ogni caso ricorda un po’ “Lucifero”.

(Thirteen): Il mio nome è ispirato completamente alla malattia che mi perseguita da quando sono nato: la Sindrome di Turner. Premetto che, questa Sindrome,  non è assolutamente vero che viene solo a individui di sesso femminile, come dice Wikipedia, ma ne esistono alcune forme maschili, non identificabili affatto con la Sindrome di Noonan che, viene erroneamente detta la “Sindrome di Turner Maschile”; in ogni caso, questa malattia che va ad interessare gli ormoni, la crescita, le ossa e il cuore, fa rimanere il corpo (e la voce) con le sembianze di un adolescente per sempre. Da qui il nome “Thirteen Forever” e cioè “Tredicenne Per Sempre”.

So che state scrivendo il prossimo album: ce ne parlate un po’?

(Solitudo): Si, stiamo praticamente per finire gli ultimi 2 brani. È un Full-Lenght composto di 6 pezzi cantati, senza tracce Instrumental. Il sound è un po’ cambiato rispetto alla prima Demo; il suono è meno confuso, più netto, per certi versi più DSBM classico, ma sempre con linee Drone-Doom. La novità assoluta nel suono è che abbiamo introdotto venature Blackgaze aggiungendo anche altri strumenti quali il basso e il piano, e in un solo pezzo, una nostra cara amica che studia al conservatorio, ci ha fatto l’onore di poter aggiungere gli archi, quali violino e violoncello. Per quanto riguarda le voci, diciamo che, rimangono pressoché quelle malate e psicotiche della Demo, ma abbiamo introdotto anche piccoli trafiletti di cantato “normale”, cioè con voce non in scream. Nei testi, affrontiamo anche nuove tematiche, ma li ve ne deve parlare Thirteen.

Che tematiche affronterà, e quanto saranno più maturi i testi?

(Thirteen): Beh, non posso dire che le tematiche del lavoro precedente saranno completamente assenti, anzi, al contrario! Diciamo che, suicidio, morte, malattie mentali, depressione e disperazione regnano sovrani, ma in uno dei nuovi testi, abbiamo rinnovato il semplice concetto di suicidio elaborandolo con il concetto di totale rifiuto della vita, anche nel senso del sentirsi in colpa di essere nati. In un altro testo parliamo del Cyber-Bullismo, ovvero di una brutta avventura, ancora attualmente in corso, capitata a me e a Solitudo attraverso i meandri di Facebook. Poi, uno dei testi “sono io”, ovvero, leggendo quel testo, si legge quasi totalmente chi è Thirteen dentro di sé, per davvero, privo delle sue classiche “maschere comiche” che spesso “indossa” quando parla con gli altri. I testi, comunque, sono praticamente tutti molto autobiografici, con chiari riferimenti a tutte le nostre emozioni, sensazioni, disperazioni che ci pervadono continuamente. Se sono più o meno maturi dei precedenti, questo lo deve stabilire il pubblico! A noi sembrano sicuramente più completi.

Vi ringrazio per il tempo dedicatoci e per l’ intervista, a buon rendere! Lascio a voi gli ultimi saluti:

(Thirteen & Solitudo): Ringraziamo vivamente tutto lo Staff di Sadik Underground Review e in particolar modo Matteo Antonelli (-SADIK-) per questa interessante ed entusiasmante intervista e per tutto il tempo dedicato ad “About Abortions”. Vogliamo ringraziare tutti coloro che amano il DSBM e in particolare tutti quelli che seguono da vicino gli About Abortions, tutti gli Amici, i nostri Fans e tutti quelli che ci hanno sostenuto nel nostro progetto, anche nella vita reale di tutti i giorni e che ci hanno permesso di poter realizzare la nostra musica. UN’ INFINITA SERIE DI SALUTI METAL A TUTTI… BLACK METAL PER SEMPRE E… DSBM PER TUTTA LA VITA! R.I.P. FOREVER! VI VOGLIAMO BENE!



Intervista a cura di -SADIK-



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