venerdì 29 agosto 2014

INTERVISTA AI WAKE ARKANE

I Wake Arkane

Ciao e benvenuti su Sadik Underground Review. E’ un onore oltre che un piacere per me potervi intervistare dopo avervi visti live insieme ai Death SS. Come si è formata la band?

(Ikki): Ciao! E’ un onore per noi! Anzi, grazie per le bellissime parole! La band si è formata nell'inverno del 2005 con il nome di "The Wake” dall’unione di amici musicisti e provenienti da altre band non più in attività. Nel 2006 abbiamo registrato un promo di quattro brani intitolato "Cumbersome", che ha riscosso un ottimo successo dalla stampa specializzata. Si trattava di un Death Metal melodico veloce e fortemente ispirato ai maestri nord europei degli anni ’90. A causa degli sviluppi di direzione e proposta musicale abbiamo poi cambiato il moniker in "Wake Arkane"; dopo un interminabile lavoro di scrittura ed arrangiamento e con l’arrivo di Luca Difato in formazione abbiamo iniziato a pre-produrre "The Black Season" il quale, dopo una lunga sessione di registrazione effettuata in ben quattro studi di registrazione diversi, ha visto la luce nella tarda primavera del 2012. Presentammo band e disco in occasione della prima edizione del Metalitalia Fest in compagnia di Moonspell, Lordi, Destrage, Forgotten Tomb, Hour of Penance e compagnia bella. Tuttora la nostra è una line-up stabile e stiamo promuovendo "The Black Season" in maniera decisa e massiccia.

Che idea avevate inizialmente per quanto riguarda la stilistica? Ce ne parlate un po’?

(Ikki): Per quanto riguarda questo aspetto posso dirti che tutti noi amiamo tantissimi generi e stili musicali differenti quindi il nostro sound, o stile, una volta delineata l’idea e l’ossatura di ciò che volevamo sviluppare, si è formato in una maniera del tutto spontanea e naturale. Col contributo dei nostri riferimenti e delle nostre influenze personali abbiamo dipinto una musica molto visiva e concettuale, basata soprattutto sul colore degli arrangiamenti e sulla capacità esecutiva ed espressiva di ciascuno col proprio strumento. Tutto ciò ha dato vita a un risultato estremamente coinvolgente ed atmosferico, esaltando il mood del prodotto finale. Amiamo scrivere musica guardando e osservando tutte le forme d'arte di cui l'uomo è stato capace fino ad ora e di conseguenza non solo ascoltando. Tutto ciò, dal nostro punto di vista, amplifica la potenza e il messaggio globale che la nostra band vuole trasmettere.

Come siete riusciti a collaborare con Dan Swanö?

(Ikki): Ho proposto alla band di avere un "guest" in un nostro brano, un "guest" che, in qualche modo, rappresentasse il nostro sound e che naturalmente non fosse estraneo né al genere né al mood del brano. Quale scelta sarebbe stata migliore? Gli ho semplicemente scritto una mail con l'intenzione di collaborare; mi ha poi chiesto di mandargli il pezzo per valutare se fosse idoneo e la sua risposta fu subito entusiasta. Il risultato è stato incredibile! Per noi lui è sempre stato un guru non soltanto come musicista ed autore ma anche come produttore; proprio per questo abbiamo deciso anche di co-mixare e masterizzare tutto il disco presso i suoi Unisound studios.

Dan Swanö (Edge of Sanity, Nightigale, Kataklysm, Katatonia etc.)

Che cosa vi ha spinti a collaborare con lui?

(Ikki): La sua esperienza e il suo immenso talento. Ogni lavoro a cui prende parte diventa oro! Inoltre ama il nostro genere ed avendo fatto parte di band storiche molto progressive (Edge of Sanity, Nightingale etc etc…) conosceva a fondo tutto ciò che ci sarebbe servito per avere un prodotto competitivo; per questo non abbiamo avuto nessuna difficoltà nell'ottenere ciò che desideravamo. Scelta vincente anche in ottica di mercato.

Che giudizio ha dato Dan sul vostro disco “The Black Season”? Siete stati felici che un musicista del suo calibro abbia espresso questo parere?

(Ikki): Beh! Quando ha sentito il lavoro completo lo ha definito “A massive, epic masterpiece!”, aggiungendo che era tanto che non sentiva un disco così ben prodotto, fresco e ben arrangiato... Insomma, ci ha fatto una valanga di complimenti! L'emozione è tutt'ora alle stelle! Quando ci ripensiamo a volte non ci crediamo neanche noi. Siamo felicissimi! Solo queste parole ripagano tanti sacrifici fatti in tanti anni.

Ho guardato per bene la copertina del disco, ma purtroppo spesso non riesco a ricavare il significato dalle immagini. Che cosa vuole raccontare l’artwork?

(Ikki): Di questo aspetto se ne è occupato Seth Siro Anton (Septicflesh, Moonspell, Kamelot, The foreshadowing etc etc…) dimostrando grande sensibilità artistica ed interpretativa. “The Black Season” racchiude in sé tematiche, atmosfere e sentimenti ispirati ad una visione sconfortante, decadente e melancolica del destino dell’uomo. Credo che l’artwork esprima intelligentemente questa visione, intrinseca nella nostra musica come nelle tematiche liriche. Ad ogni modo, credo che da un punto di vista prettamente visivo ognuno possa trarre il proprio significato. Seth è un artista molto visionario e decisamente mistico. Adoro queste sue caratteristiche! Lascia una libera interpretazione a coloro che viaggiano con le sue immagini ma dissemina nelle immagini stesse indizi che possono ricongiungere ad interpretazioni più definite. Ad esempio: nella mia personale interpretazione l'uomo raffigurato in copertina potrebbe essere Deucalione, figura greca classica trattata in uno dei nostri brani ("Diluvio"), i quattro pesci le quattro stagioni con chiaro riferimento al titolo del disco ("The Black Season"). Secondo Federico, il nostro batterista, è pienamente espressa l’immagine decadente di un uomo al quale, negli ultimi anni della sua vita, non è rimasto nient’altro che il ricordo di un esistenza mondana e priva di valore; un uomo desolato e rassegnato alla solitudine e all’inevitabile destino... Un angelo che ha sempre ignorato le sue ali. Insomma, un concetto ribadito in molti aspetti di “The Black Season”. Per questo ci piace pensare che ogni ascoltatore e spettatore possa avere differenti interpretazioni ma con un sentimento comune, più o meno svelato.


Wake Arkane - "The Black Season" (2012)

Per chi non può averne accesso, di cosa parlano i testi?

(Ikki): I testi sono stati scritti Helios, tranne “Outshined”, che è opera mia (Matteo). L’album non è un concept, ma ha un sostrato, un filo conduttore che può essere riassunto da una frase dello scrittore J.L. Borges: “Le guerre degli uomini mi sembrano una lotta di due calvi per un pettine”. In generale, i testi sono sue riflessioni personali riguardo l’essere umano, il suo posto infinitesimale nell’universo e le sue insignificanti miserie.

Giudicando da quanto sentito mi sembra che voi abbiate già abbastanza esperienza. In quali altri progetti passati -o presenti- avete suonato?

(Ikki): In effetti tutti noi abbiamo avuto e abbiamo tutt'ora moltissime realtà nelle quali suoniamo, ed abbiamo una grande esperienza in ambito musicale. Nello specifico la lista sarebbe lunghissima! Posso dirti che ognuno di noi vanta collaborazioni di ogni genere nei più svariati ambiti. Ti faccio un elenco sparso senza specificarti tutto (se no non finiamo più!): Disciples of Chaos, Through Your Silence, 3 Dreams Never Dreamt, Ophidian, Dying Dogma, Cult of Shadows, Event Horizon, giusto per citare alcune collaborazioni discografiche in ambito Metal. Inoltre ognuno di noi ha vari progetti che partono dall'insegnamento stesso e fino alle più svariate situazioni extra metallare: da cover band a band di Folk, Pop e Rock, nonché collaborazioni con orchestre di musica classica. Quindi, come ti dicevo, la musica è la nostra vita nel vero senso della parola!

Ti ringrazio per l'intervista, ti lascio libero spazio per tutto ciò che vuoi tu! A prestissimo!

(Ikki): Vorrei chiudere con una menzione particolare riferendomi ad un progetto che noi Wake Arkane abbiamo creato insieme ad altri ragazzi (la "Nosnop Event production") con lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro: il progetto si chiama appunto "Rock Against Cancer" e la band in questione è chiamata Thunder Kidz. Molti nomi della scena nazionale italiana, Metal e non, ne hanno preso parte (Michele Luppi, Trevor, Diego Arrigoni, Stefano Forcella, Federico Paulovich giusto per nominarti qualcuno). Siamo molto orgogliosi di questo progetto che nelle ultime edizioni ha ottenuto ottimi riscontri di pubblico e di conseguenza di fondi donati alla ricerca. Detto questo vorrei ringraziarti a nome di tutta la band per il supporto e lo spazio concessoci per questa bella chiacchierata.
Continuate così e buon lavoro!
Ikki & Wake Arkane

Horns up!

Intervista a cura di -SADIK-



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