lunedì 14 luglio 2014

DOGMATE - HATE


Cavolo, che album! Voglio concedermi questa leziosità prosastica per iniziare la recensione di "Hate", debut album dei romani Dogmate, band formatasi il 1 gennaio 2012 (per la serie "buona fine e buon inizio", come si dice dalle mie parti), e credo fermamente che inizio d'anno migliore non potesse esserci per i ragazzi della capitale. Nonostante la band sia in piedi da nemmeno due anni, la primissima sensazione che si avverte ascoltando questo lavoro è quella di avere a che fare con gente che sa il fatto suo. Sulla pagina FB del gruppo: alla voce "influenze" si legge che il suono dei Dogmate è una summa di generi come il Thrash Metal, il Grunge e l'Hardcore (quest'ultimo, a mio avviso, presente sì, ma preso un po' alla larga) dove,a farla da padrona, è la predilezione per il Groove Metal, vero collante e trait d'union di questo lavoro. Devo dire, con immenso piacere, che questo è uno degli album più belli e completi che abbia avuto la fortuna di ascoltare da quando mi è stata data la possibilità di scrivere per la Sadik, e non manca davvero di nulla: potenza mai fine a sé stessa, creatività, melodie stupende e, ovviamente, groove come se piovesse! Le trame sonore tessute da SK, Ivn e Jeff (rispettivamente chitarra, batteria e basso della band) sono sempre riuscitissime e mostrano tutta la duttilità della band, a proprio agio nei momenti "pesanti" così come lo è in quelli più melodici e riflessivi. Ciliegina sulla torta, la voce di Mad: fortemente debitrice al Grunge ed alla capacità interpretativa del mai troppo rimpianto Layne Staley e capace di creare delle linee vocali ed atmosferiche che, secondo quanto provato da chi vi scrive, si incastrano alla perfezione da qualche parte a metà strada fra Alice ed i Mastodon! Voglio scusarmi se sono stato troppo prolisso e se non vi ho fatto una descrizione track by track dell'album ma, dopo 5-6 volte che lo ascoltavo ininterrottamente, mi sono accorto che è un lavoro che va ascoltato tutto d'un fiato, in tutta la sua completezza emotiva, finché non arriva il "cigno nero". Bella storia, non c'è che dire. Per tutti gli amanti della "Groovazza"!

VOTO: 8/10
-Lena-



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