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Tim Yatras |
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Ciao Tim, benvenuto su Sadik Underground Review! Come stai, tutto bene? Raccontaci un po' di com'è iniziata la tua carriera di musicista.
(Tim): Grazie per l'intervista, tutto bene! Ho iniziato a suonare in tenera età, tieni conto che già a 10-11 anni partecipavo a jam-sessions con amici. Ho cominciato come batterista, anche se ho sempre suonato chitarra e tastiere, sulle quali mi sono focalizzato in maniera più seria nell'arco degli ultimi 7-8 anni. Ho iniziato poi a suonare la batteria in maniera più seria tra i 16 e 17 anni, principalmente nell'ambito del Black Metal, anche se mi sono sempre adattato ai più disparati generi.
A che età hai cominciato a interessarti alla musica? Quali erano le band e musicisti che ti piacevano di più?
(Tim): Come anticipato poco sopra, ho iniziato a suonare la batteria tra i 10 e gli 11 anni, ma ero già molto interessato alla musica prima di tutto ciò. Ho visto il mio primo concerto di John Farham, un artista australiano che ho seguito più di 20 volte nel corso degli anni, quando avevo solo 4 anni! La prima musicassetta che ho avuto è stata "Use your Illusion - Part I" dei Guns'n'Roses, quando avevo 7 anni. Mi sono poi buttato a capofitto nel Black Metal quando avevo 11 anni, inizialmente grazie ad alcune musicassette dei Bathory, per poi sviluppare la conoscenza del genere in maniera più ampia.
Quali band apprezzi ancora fortemente?
(Tim): Beh, ascolto ancora molto di ciò che ascoltavo da ragazzino. Naturalmente una certa parte di materiale non è più così interessante come un tempo, ma credo di aver sempre avuto ottimi gusti musicali, eheh!
Qual'è stata la tua prima band? Sei soddisfatto di ciò che hai fatto con loro?
(Tim): Ho suonato in un sacco di band con mio cugino durante la mia adolescenza, ma non si è mai fatto molto con loro se non quando avevo tra i 15 e i 16 anni, unendomi a una band chiamata "Blacklisted", nella quale mi cimentavo alla batteria e in qualche backing vocals. Abbiamo suonato in un sacco di festival locali e a qualche piccolo concorso in queste zone prima che lasciassi definitivamente il tutto. Lo stile era uno strano incrocio tra Hardcore e Black Metal, decisamente grezzo. Non mi interessa più molto di tutto ciò, non mi sento né soddisfatto né insoddisfatto, semplicemente non me ne interesso.
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Tim "Sorrow" Yatras & Mitchell "Desolate" Keepin |
Parliamo del tuo successo: penso che sarai d'accordo con me nel dire che la tua fama è iniziata con il progetto Austere. Nonostante la breve vita (poco più di cinque anni), gli Austere sono divenuti una delle più importanti e famose band del genere. A cosa pensi sia dovuto il vostro successo?
(Tim): Beh, credo sicuramente di essere divenuto più conosciuto nella scena grazie al progetto Austere. Ad ogni modo, alcuni anni prima della nascita degli Austere ho suonato in una band Power/Heavy Metal: abbiamo preso parte in un tour in tutta Europa in supporto ai Megadeth nel 2005. Non ho idea di cosa abbia reso gli Austere così speciali per tutta questa gente. Per noi si è trattato semplicemente di inserire le nostre più profonde emozioni nella musica, senza pensare nemmeno un secondo a come potevano essere recepite. Io e Mitch eravamo molto vicini allora e posso dire con certezza che abbiamo fatto centro in qualche ambito; quasi magico!
In termini di percentuale, quanto pensi di aver contribuito nell'emotività degli Austere?
(Tim): Beh, è impossibile dirlo semplicemente guardando al passato. Voglio dire, Mitch si è concentrato maggiormente sulla musica nel primo album, mentre io mi sono concentrato sui testi. Successivamente ho iniziato ad occuparmi maggiormente della musica man mano che si delineava il lavoro e lasciando più in disparte i testi. Non mi sentirei di dichiarare una determinata percentuale, credo invece si sia trattato di una combinazione dell'impegno di entrambi. Senza Mitch, non ci sarebbero mai stati e non ci sarebbero gli Austere, nemmeno lontanamente. Potrebbe lui dire lo stesso di me? Spero di sì!
Personalmente reputi che gli Austere si siano meritati il successo che hanno?
(Tim): Non spetta a me decidere. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto. Ascoltando le vecchie canzoni, mi piacciono ancora moltissimo ma non posso dire se ci siamo meritati il successo o meno.
Dobbiamo aspettarci un ritorno nei prossimi anni? Se sì, ci saranno spunti innovativi?
(Tim): Non ritorneremo mai. Spiacente.
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Woods of Desolation - "Torn Beyond Reason" |
Tim Yatras non è gli Austere, Tim Yatras è Tim Yatras; quindi perché non ci parli degli altri tuoi progetti e collaborazioni? Nel 2011, collaborando con D., hai composto “Torn Beyond Reason” con i Woods of Desolation. Puoi parlarci di questa esperienza?
(Tim): Oh sì, "Torn Beyond Reason". Sono così orgoglioso del mio lavoro in quell'album, e naturalmente D è stato sensazionale in quell'occasione. I Woods of Desolation sono essenzialmente il progetto solista di D. Stavamo lavorando insieme a Grey Waters e mi chiese se volessi unirmi all'album seguente dei Woods of Desolation e, naturalmente, accettai. Aveva a disposizione alcuni demo molto grezzi e abbiamo quindi proceduto ad arrangiarli e a trasformarli nelle canzoni complete che potete sentire. Si è trattato di un processo molto facile. Credo che l'album richiese solamente 2 giorni per essere registrato e un giorno per essere mixato, grossomodo.
Di che cosa parla l'album? Che messaggio siete riusciti a incastonare nella vostra musica?
(Tim): Beh, D ha scritto tutti i testi di quell'album e so per certo che si tratta di elementi molto personali per lui. Credo, questo perché eravamo a stretto contatto in quei frangenti, di essere stato in grado di interpretarli con sufficiente credibilità e passione, esattamente come farei con le mie parole.
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Germ (logo) |
Ed eccoci quindi al tuo nuovo e fantastico progetto: Germ. Dicci come e perché hai deciso di dare vita a una band di questo tipo, partendo dal primo album “Wish”.
(Tim): Germ esiste da un bel po' di anni, direi dal 2003 o giù di lì. Ho registrato un EP nel 2006 che non è mai stato pubblicato e ho fatto la maggior parte delle registrazioni sia di “Wish” che di “Loss” nel 2009. Quei dischi hanno impiegato secoli ad uscire, ahah!
C'è una band che ha in qualche modo ispirato il progetto?
(Tim): No, assolutamente non c'era alcuna band in particolare. Probabilmente una combinazione di un tot. di differenti influenze, ma neanche molto...
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Germ - "Grief" |
Con “Grief” sono state abbandonate le atmosfere psichedeliche, spaziali ed elettroniche del primo album, dando quindi maggior peso alle sensazioni. Perché si è deciso di cambiare qualcosa nello stile di Germ?
(Tim): Credo per una sola ragione: "Grief" è stato scritto molto prima della sua prima pubblicazione. Non è stata una decisione realmente cosciente quella di cambiare leggermente stile, piuttosto direi si sia trattato di una naturale forma di progressione. Detto questo, ero un po' scocciato del fatto che buona parte delle chitarre nelle prime pubblicazioni erano un po' troppo sepolte sotto muri di tastiere e orchestrazioni. Sapevo quindi di aver voluto una maggiore incidenza nelle chitarre nei dischi a venire.
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Tim Yatras durante un concerto dei Germ |
Perché avete deciso di suonare dal vivo con i Germ? Non pensi che una realtà così emotiva ed intima possa perdere una parte del suo fascino dal vivo?
(Tim): Penso che dal vivo si possa perdere qualcosa delle canzoni, ma penso che alla fine della fiera sia semplicemente una forma diversa d'interpretazione. Ho a lungo rimuginato sul fatto di portare i Germ dal vivo sin dalla pubblicazione di "Loss". Quando ho ricevuto la proposta di fare da supporto agli Enslaved, ho deciso di tentare trovando una line-up e vedere come sarebbe andata a finire: sono rimasto sorpreso da come sono andate le prove in sala e abbiamo quindi portato il progetto sul palco. I Germ torneranno ad essere un progetto in studio sicuramente, ma ci sono una serie di concerti che ho voglia di fare prima che succeda.
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Autumn's Dawn - "Autumn's Dawn" |
Parliamo della tua ultima novità. Come e perché sono nati gli Autumn's Dawn?
(Tim): Gli Autumn's Dawn sono nati quando io e Anguish (il chitarrista live dei Germ) abbiamo sviluppato alcune idee girovagando in internet nelle pause fra i vari concerti. Abbiamo riscontrato che mettendo insieme le nostre idee, nell'arco di 48 ore, abbiamo tirato fuori trenta minuti di musica. Abbiamo registrato quelle canzoni nella fine del 2013 nell'arco di pochi giorni e sono state pubblicate il 21 aprile di quest'anno. In ogni caso, potete trovare un paio di canzoni su Youtube.
Quanto fai affidamento su questo progetto?
(Tim): Questo progetto ha il solo fine di svago personale. Lo si porterà avanti quanto tanto o poco lo vorremo. Allo stato attuale, ci stiamo entrambi divertendo molto e abbiamo lavorato parecchio musicalmente parlando, ma non c'è alcuna pressione in merito.
Quando ci saranno novità dalla band?
(Tim): Beh, come ti dicevo, abbiamo un EP in uscita questo 21 aprile e stiamo attualmente lavorando ad un full-lenght, che sarà pubblicato più avanti quest'anno.
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Thy Light - "No Morrow shall Dawn" |
Durante l'estate del 2013 è uscito il nuovo album dei Thy Light chiamato “No Morrow Shall Dawn”, che include una canzone fatta con te. Come sei entrato in contatto con i Thy Light?
(Tim): Conosco Paolo e i Thy Light sin dall'era degli Austere. Mitch era in contatto con loro sin dal 2006, ed è per questo che li conosco. Paolo mi ha chiesto se volessi mettere qualche parte vocale per una canzone agli inizi del 2013 ed essendo fan dei Thy Light ho accettato di buon grado!
Ti sei trovato a tuo agio?
(Tim): Sì, è stato molto semplice. Paolo mi ha dato i testi e una linea vocale grezza, sono semplicemente andato in studio lì e l'ho fatta.
Raccontaci qualcosa della tua carriera che non sappiamo.
(Tim): Beh, sicuramente l'ho detto prima nell'intervista menzionando il tour con i Megadeth?!
Cosa ne pensi della musica italiana? Ci sono band che apprezzi o che ti hanno colpito in qualche modo?
(Tim): Mi piacciono un sacco di band italiane. Ci sono state molte grandi band nell'arco di questi anni. Non ho modo di fare una lista, ma una band che mi ha shockato molto di recente sono stati i Dreariness. Credo che l'album che hanno pubblicato sia sensazionale, e credo proseguirò ad ascoltare altro da parte loro.
Ti piacerebbe suonare dal vivo qui in Italia?
(Tim): Certo, se fosse possibile lo farei molto volentieri!
Ti vorremmo ringraziare per il tempo che ci hai dedicato e per la tua pazienza. Personalmente, sono molto intenzionato ad ascoltare nuovi lavori da parte tua, sperando di vedere ulteriori miglioramenti nei tuoi album che sono già dei capolavori. Ci vediamo presto Tim!
(Tim): Grazie per le tue belle parole e per le domande molto impegnative!
Intervista a cura di -SADIK- e Suada Braho