Ciao, benvenuti di nuovo su Sadik Underground Review!
Avendovi già recensito il disco possiamo iniziare subito: come è nata la band?
(Solitudo): Ciao, io e Thirteen ci siamo conosciuti in un negozio di CD,
che eravamo appena adolescenti, (io avevo 13 anni e lui 14). Per una serie di
circostanze, siamo divenuti migliori amici e, dopo aver scoperto che io suonavo
la chitarra e lui la batteria, abbiamo cominciato a suonare insieme per
divertimento e per esercitarci. Dopo alcuni anni, nel 2008 abbiamo cercato e
trovato altri 2 componenti per una band Black Metal, (noi ovviamente avevamo
già in mente il DSBM); la nostra prima band sia chiamava, molto banalmente
“Hanging Rope”, a causa degli altri 2 componenti che non volevano nomi troppo
personali. Nel 2010 la band si scioglie e rimaniamo di nuovo a suonare da soli
io e Thirteen. All’inizio abbiamo continuato a cercare altri componenti
sostitutivi, ma alla fine non trovando musicisti delle nostre zone interessati
al genere che volevamo fare, abbiamo iniziato a prendere confidenza con altri 2
strumenti: io con il basso e Thirteen con il pianoforte/tastiere. Poi abbiamo
cominciato ad allenare le voci, per ottenere uno scream tipico del DSBM, ma più
originale. Infine, esattamente l’ 08 Dicembre 2012, abbiamo deciso di formare
l’attuale Two-Men-Band DSBM “About Abortions”.
Qual’era lo scopo iniziale di questo progetto?
(Thirteen): Lo scopo era e, lo è tutt’ora, portare una svolta nel genere
DSBM, cercando di mescolarlo con atmosfere Drone Doom e per certi versi anche
Dark Ambient. Ma la cosa che doveva spiccare di più di tutto il progetto sono
le voci con andature malate e strazianti, tipiche del genere, ma riconoscibili,
perché diverse da tutto il resto. Ci hanno guidati in questa direzione la
rabbia di essere rimasti soli e la sofferenza che ogni giorno proviamo in ogni
dì della nostra esistenza, per una serie di problemi personali e di malattie
che ci perseguitano da quando siamo nati.
Di solito il Depressive tendo a dividerlo in due fasce: quelli che ci
mettono più emozioni, e quelli che privilegiano la parte tecnica/musicale. Voi
siete quasi totalmente nella prima fascia, quella più emozionale. Il perché di
questa scelta?
(Thirteen): Come ho spiegato prima, questa direzione è stata quasi una
scelta impulsiva, dettata quasi più dal cuore che dalla mente. Infatti, a
guidarci attraverso la sfera emozionale e a lasciarci quasi totalmente
travolgere dall’istinto, “tralasciando”, per certi versi, la parte più tecnica
del suono, sono stati tutti i nostri gravi problemi personali e alcune
malattie, (non solo fisiche, ma anche mentali) che, purtroppo ci portiamo
dietro dalla nascita; poi, la rabbia e il disgusto per la gente e per la vita
stessa, hanno fatto tutto il resto. Alla fine siamo diventati anche
misantropi!.. Ma questa è un’altra storia.
Quanto c’è del vostro nella musica?
(Solitudo): Io direi…Tutto! A partire dal suono
stesso delle chitarre e della batteria (perché nella nostra prima Demo “Those
Who Want To Kill Me ?”, abbiamo unicamente usato questi 2 strumenti per
comporre la nostra musica), continuando con le voci, prese da sole, abbastanza
particolari, ma che, unite assieme in uno scream comune, producono un suono
molto psicotico e agghiacciante, con un misto di sofferenza cronica stampata in
ogni singola sillaba che pronunciamo. Infine i testi, e come vengono usati
nell’esecuzione dei nostri pezzi. I testi li compone Thirteen, ovviamente
vengono usati solo quando c’è anche la mia approvazione!
Quali sono le band a cui vi siete personalmente ispirati?
–Per quanto riguarda livello del dolore, cosa esprimere ecc-
(Thirteen): Più che ispirarci, le bands che citeremo, sono bands che ci
hanno introdotto nel mondo DSBM e del Drone-Doom. Abbiamo cominciato con
Through The Pain, Mèlancolie, Death Diares, Gris, Nifhleim, Kanashimi, per poi passare a Lifelover, Hypothermia,
Frozenthia Depresis e Kyla per quanto riguarda il DSBM; Öröm e Uaral per il
discorso Drone-Doom. Ma successivamente abbiamo scoperto un sacco di gruppi appartenenti
a questi 2 generi e anche di Blackgaze che, hanno ispirato, più che altro il
nostro primo Full-Lenght, il nuovo lavoro che uscirà tra qualche mese. Le bands
in questione sono: Endless Sorrow, Anwech nel DSBM, Funeral Tears per il
Funeral Doom e Soliness e Sleeping Peonies per le venature Blackgaze. Through
The Pain ci ha ispirato la sofferenza nella voce, Mèlancolie la pazzia nella
voce, Lifelover l’innovazione, l’essere diversi da tutto il resto, Kyla e Öröm
la monotonia nel suono. Per quanto riguarda a come ci hanno ispirato nel nuovo
album le bands citate, per il momento è segreto!
Toglietemi una curiosità: il perché dei vostri nomi?
(Solitudo): Per quanto riguarda il mio nome, l’ho
scelto perché esprime il mio essere Solitario, la mia parte Misantropa; del
resto mi sono sempre sentito molto solo nella vita e “Solitudo” mi sembrava
esprimere esattamente tutta questa serie di sensazioni. Cyfer, mi è venuto
così, di getto, perché legava bene con il resto del nome e in ogni caso ricorda
un po’ “Lucifero”.
(Thirteen): Il mio nome è ispirato completamente alla
malattia che mi perseguita da quando sono nato: la Sindrome di Turner. Premetto
che, questa Sindrome, non è
assolutamente vero che viene solo a individui di sesso femminile, come dice Wikipedia,
ma ne esistono alcune forme maschili, non identificabili affatto con la
Sindrome di Noonan che, viene erroneamente detta la “Sindrome di Turner
Maschile”; in ogni caso, questa malattia che va ad interessare gli ormoni, la
crescita, le ossa e il cuore, fa rimanere il corpo (e la voce) con le sembianze di un
adolescente per sempre. Da qui il nome “Thirteen Forever” e cioè “Tredicenne
Per Sempre”.
So che state scrivendo il prossimo album: ce ne parlate un po’?
(Solitudo): Si, stiamo praticamente per finire gli ultimi 2 brani. È un
Full-Lenght composto di 6 pezzi cantati, senza tracce Instrumental. Il sound è
un po’ cambiato rispetto alla prima Demo; il suono è meno confuso, più netto,
per certi versi più DSBM classico, ma sempre con linee Drone-Doom. La novità
assoluta nel suono è che abbiamo introdotto venature Blackgaze aggiungendo
anche altri strumenti quali il basso e il piano, e in un solo pezzo, una nostra
cara amica che studia al conservatorio, ci ha fatto l’onore di poter aggiungere
gli archi, quali violino e violoncello. Per quanto riguarda le voci, diciamo
che, rimangono pressoché quelle malate e psicotiche della Demo, ma abbiamo
introdotto anche piccoli trafiletti di cantato “normale”, cioè con voce non in
scream. Nei testi, affrontiamo anche nuove tematiche, ma li ve ne deve parlare
Thirteen.
Che tematiche affronterà, e quanto saranno più maturi i testi?
(Thirteen): Beh, non posso dire che le tematiche del lavoro precedente
saranno completamente assenti, anzi, al contrario! Diciamo che, suicidio, morte,
malattie mentali, depressione e disperazione regnano sovrani, ma in uno dei
nuovi testi, abbiamo rinnovato il semplice concetto di suicidio elaborandolo
con il concetto di totale rifiuto della vita, anche nel senso del sentirsi in
colpa di essere nati. In un altro testo parliamo del Cyber-Bullismo, ovvero di
una brutta avventura, ancora attualmente in corso, capitata a me e a Solitudo
attraverso i meandri di Facebook. Poi, uno dei testi “sono io”, ovvero,
leggendo quel testo, si legge quasi totalmente chi è Thirteen dentro di sé, per
davvero, privo delle sue classiche “maschere comiche” che spesso “indossa”
quando parla con gli altri. I testi, comunque, sono praticamente tutti molto
autobiografici, con chiari riferimenti a tutte le nostre emozioni, sensazioni,
disperazioni che ci pervadono continuamente. Se sono più o meno maturi dei
precedenti, questo lo deve stabilire il pubblico! A noi sembrano sicuramente
più completi.
Vi ringrazio per il tempo dedicatoci e per l’ intervista, a buon rendere!
Lascio a voi gli ultimi saluti:
(Thirteen & Solitudo): Ringraziamo vivamente tutto lo Staff di Sadik
Underground Review e in particolar modo Matteo Antonelli (-SADIK-) per questa
interessante ed entusiasmante intervista e per tutto il tempo dedicato ad “About
Abortions”. Vogliamo ringraziare tutti coloro che amano il DSBM e in
particolare tutti quelli che seguono da vicino gli About Abortions, tutti gli
Amici, i nostri Fans e tutti quelli che ci hanno sostenuto nel nostro progetto,
anche nella vita reale di tutti i giorni e che ci hanno permesso di poter
realizzare la nostra musica. UN’ INFINITA SERIE DI SALUTI METAL A TUTTI… BLACK
METAL PER SEMPRE E… DSBM PER TUTTA LA VITA! R.I.P. FOREVER! VI VOGLIAMO BENE!
Intervista a cura di -SADIK-