lunedì 13 gennaio 2014

RAGESTORM - THE THIN LINE BETWEEN HOPE AND RUIN






















Primo full-length, e subito il botto! No, non stiamo parlando di una band ai primi passi; ma in questo caso non ce ne importa niente, perché i Ragestorm, orgoglio italiano da dieci lunghi anni, ha dato finalmente alle stampe il loro primo album. Questo primo full è solo l'ultima perla rilasciata sotto il loro marchio, ed i ragazzi ci propinano il "solito" Death condito da ottimi intermezzi classici (sì, avete capito bene), che non faranno storcere il naso solo ai puristi del genere! Il sound è cupo ed arido, la linearità dei brani li porta ad essere facilmente assimilabili: pregio grandissimo visto l'ultima piega che sta prendendo il Death e tutti i suoi derivati nell'ultimi anni! Il growling e lo scream di Marke amalgama il tutto in un fiume infernale fatto di ombre e melma; ma come nella vita, tra tanta ombra, non manca qualche spiraglio di luce, dato da degli intermezzi a dir poco spiazzanti (ma non per questo spiacevoli o forzati), che impreziosiscono le strutture strumentali della band (“Soldiers Of A Lost War” su tutte). Altro grande punto di forza della band sono le pelli martellate da Bunna, quasi ipnotizzanti sotto le chitarre taglienti e secche che pervadono l'album! Mid tempo (a discapito dei blast-beats) come se piovesse, rendono più "old" le sonorità dei Nostri, ribadendo così che il Brutal (moderno o no) qui è lontano anni luce! La cosa che colpisce (ma non più di tanto parlando di un concept album) è l'estrema coesione dei vari brani, che troviamo tra i solchi digitali di questo dischetto: un legamento e una fusione che rende più scorrevole l'ascolto, trasportando l'ascoltatore in un viaggio lungo le angosce del mondo moderno, con le sue trappole e le sue ancore di salvezza. Ultima osservazione (non strettamente musicale) che rende ancor più interessante questo lavoro, è che il disco è autoprodotto: questo ci fa pensare quanto le band tricolori non sono apprezzate e prese in considerazione dalle case produttrici! Dopo questo piccolo "sfogo" finale non posso che consigliare l'ascolto a tutti, compreso chi non mastica certe sonorità, e fare gli auguri ai nostri Ragestorm, per un futuro sempre più roseo (per quanto questo colore sia poco adatto al contesto), all'insegna della buona tradizione Death Metal.

VOTO: 8/10

-Death Vibrion-



Ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=R6JHR5V5r14
Facebook: 
https://www.facebook.com/ragestormofficial?fref=ts

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