domenica 16 marzo 2014

THUNDERPROJECT - VOL. 1


Premessa: il concetto di "band" sta radicalmente cambiando. È sempre meno raro imbattersi in musicisti in grado di cimentarsi con più strumenti, che danno vita ad ambiziosi progetti musicali completamente autosufficienti e nella stragrande maggioranza dei casi, di alta qualità. Dopo aver recensito "Eternal Bleeding" di Edoardo Napoli, mi accingo a recensire il prodotto di un altro progetto solistico: "Thunderproject" è la nuova creatura di Riccardo Scaramelli, polistrumentista, membro dei Bluerose, che ha forgiato questo album in modo totalmente autonomo curandone mastering, missaggio, arrangiamenti e composizione. Onestamente, è complicato definire un vero e proprio genere di riferimento per questo prodotto: è molto vario, si sentono influenze AOR così come si sentono influenze Prog, ma per facilitare lo inquadrerei semplicemente come Metal Melodico. È un disco sicuramente efficace grazie ad un bilanciatissimo rapporto melodia/potenza che investe l'ascoltatore e alla qualità tecnico-compositiva dei brani che si mantengono sempre su un livello più che discreto. Il primo brano, "Revolution", riassume in maniera sublime quanto detto in precedenza grazie ad un ritmo martellante e melodie quasi radiofoniche. Buona anche la successiva "Again", in cui si fa un uso più massiccio delle tastiere, mentre "Change to Change" è ascoltabile e nulla di più. "The Thunder" sembra arrivare direttamente dagli anni '80 mentre la successiva "Back to Paradise" è una semiballad intrisa di atmosfere e arpeggi Progressive. Il disco decolla definitivamente con la settima track, "Bad in the City", introdotta da una serie di arpeggi su scale orientali per sfociare in un brano potente ed emozionante, seguita poi da "The last Day" e "Firewind", canzoni molto più Heavy e veloci delle precedenti che rappresentano alcuni dei momenti migliori del disco. Tuttavia l'apice compositivo è rappresentato dal trio finale "Lost in Deja-vu", "The land of the Light" e "Into the Light", tutti brani con una fortissima componente Prog che "chiudono il cerchio" in maniera più che onorevole. Che dire? Il lavoro di Scaramelli, impeccabile anche nella produzione, rende il CD uno dei prodotti più interessanti ed eclettici nel panorama musicale italiano. Aspettiamo il Volume 2. Ben fatto.

VOTO: 8/10
-JACK-


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