sabato 23 novembre 2013

INTERVISTA AGLI EXTREMA (TOMMY)


Ciao ragazzi! Benvenuti su Sadik Underground Review! Partiamo subito forte, il vostro ultimo lavoro, "The Seed of Foolishness" è stato accolto molto bene sia dalla critica sia nostrana sia da quella estera. Vi aspettavate un simile successo?
(Tommy): Così tanto no, il feedback è un po' inaspettato; voglio dire, siamo convinti di aver fatto un super disco, ma che piaccia così tanto è veramente esaltante.

Secondo me, TSoF è il vostro disco più ispirato dai tempi del mitico "Tension at the Seams": avete nostalgia di quel periodo?
(Tommy): Sì e no, ovviamente in quel periodo girava tutto alla grande, ma non avevamo tutto sotto controllo, riempivamo tutti i locali dove suonavamo lasciando spesso e volentieri fuori della gente; purtroppo i tempi sono cambiati, in generale oggi la gente è meno interessata alla musica dal vivo.


Domanda difficile: Gli Extrema hanno mai fatto una scelta della quale si sono poi pentiti?
(Tommy): Più di una, ma sono comunque servite a crescere.


Siete una delle band Metal italiane più famose in assoluto: ciò vi provoca un particolare senso di responsabilità o non vi fate molto caso?
(Tommy): Sulla carta sì, nei fatti meno, spesso e volentieri la gente si riempie la bocca col nostro nome nel bene e nel male, nei fatti sono molto più disinteressati che altro, quindi in realtà non ci facciamo molto caso, suoniamo la nostra musica, se ti va di ascoltarla bene se no pazienza.


Alcuni detrattori vi accusano spesso di essere dei "cloni" italiani dei Pantera: come rispondete a questa provocazione? 
(Tommy): Che i Pantera erano dei cloni di Van Halen e dei Judas Priest.


Ho notato la vostra partecipazione al documentario "Overload", che tratta della attuale situazione della musica Rock e Metal nel nostro paese. Cosa bisognerebbe fare, secondo voi, per creare una buona scena Metal italiana? Siamo ancora in tempo per farlo o è ormai troppo tardi?
(Tommy): Quale scena Metal Italiana? All'estero non ci prendono neanche in considerazione, e qui in Italia storicamente si pensa più a distruggere che a costruire.
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Quasi tutte le vostre canzoni sono in lingua inglese: cosa ne pensate dell'abbinamento Italiano + Metal?
(Tommy): Tutte le nostre canzoni sono in Inglese, ci abbiamo pensato e provato molte volte ma non l'abbiamo mai sentita come una nostra possibilità, con noi semplicemente non funziona, sicuramente ci sono band più brave di noi ad interpretare il Metal In Italiano.


Per quanto mi riguarda abbiamo finito. Intervistarvi è stato per me un onore oltre che un piacere, e per concludere vi chiedo di mandare un saluto ai nostri lettori.

(Tommy): Un saluto fiero e potente a tutti i lettori di Sadik Underground Review, supportateci acquistando il nuovo album, ne vale la pena.
(http://www.extremateam.com
)

Intervista a cura di -JACK-



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