Talvolta è bello ascoltare generi differenti e sperimentare un qualcosa di nuovo, potrebbe venir fuori qualcosa di interessante. Ecco dunque i Canoni Inversi, una band che esce dagli schemi e propone una musica tutta nuova. Ci sono così tanti elementi e influenze di più generi che è difficile descrivere dettagliatamente l’album in questione. Ci proverò, dandovi un’idea molto precisa. Cominciamo da “Icaro”, una traccia melodica con un cantato piacevole da coinvolgere completamente l’ascoltatore; l’unione tra chitarra acustica e tastiera produce un ottimo risultato. L’atmosfera cambia però con “Castelli di Sale”, ottimo connubio tra Rock e Jazz; la prima parte non è subito assimilabile in quanto è un qualcosa di insolito, ma dopo esservi abituati sarete trasportati dalla melodia fino all’assolo finale. Personalmente mi ha fatto uno strano effetto, e credo che la riascolterò più volte. Se siete amanti delle atmosfere più pacate, allora “Il Tempo di Morire” fa a caso vostro: un cantato lento (talvolta vi è l’intervento del coro), un buon lavoro alla tastiera, e una serie di note di chitarra piuttosto rilassanti. Il vantaggio di ascoltare quest’album consiste nel non trovare una traccia simile alla precedente, e questo lo rende davvero originale. Merita di essere citata anche “Long Road”, che mette in evidenza il lavoro svolto alla chitarra elettrica. I numerosi assoli sono più che azzeccati e servono a conferire una maggiore energia al brano. In conclusione, vi consiglio vivamente l’acquisto di un album inimitabile e originale. Ideale per chi cerca un album genere musicale melodico e pacato allo stesso tempo.
VOTO: 8,5/10
-MasterEvil-
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