martedì 4 febbraio 2014

SPANKING HOUR - DIVINATIONS

Stupefacente quartetto proveniente da Parma ed attivo fin dal 2007, gli Spanking Hour sono una di quelle band figlie dell'epoca dei mostri sacri del Groove Metal anni '90 che riesce nella quasi miracolosa impresa di proporre un sound “citazionistico” (preso in prestito dai vari Pantera, Machine Head ecc.) in una maniera molto personale, combinandolo con varie influenze Hard Rock e Southern per creare uno stile immediato ma assolutamente potente e prolisso (vale la pena di citare in questo ambito gli Organic Illusion, che ebbi piacere di recensire qualche tempo fa). La band è arrivata al secondo lavoro, “Divinations”, per mano dell'etichetta Buil2Kill Records. Il disco parte già in grande stile con “Against”, traccia che farà quasi subito intuire lo stile degli Spanking Hour: riff Groove, retrogusto Southern mai invadente, sezione ritmica impeccabile, vocals potenti e furiose (in puro stile Robb Flynn dei Machine Head) e assoli scarni ma efficaci a completare il tutto. Generalmente si potrebbe usare questo discorso per descrivere almeno 5 delle 9 canzoni (tutti che superano abbondantemente i 6 minuti, ad eccezione di una) dell'album, perciò mi limiterò a descrivere quelle più particolari: impossibile non citare la violentissima “Echoes of Violence”, dove il singer Franco Campanella dimostra tutta la sua furia vocale, oppure la ben più tendente all'arrondissement “Parody”. “Syptoms” (che parte con un sample preso dal film “Shining”) è da mosh ultra-scatenato per la carica e per i ritmi che riesce a trasmettere in una struttura abbastanza semplice; ma il pezzo migliore resta la traccia finale, “The End", dal titolo programmatico: parte come una semi-ballad acustica per poi esplodere verso la seconda sezione del pezzo, per poi riprendere il giro una seconda volta fino alla fine, facendo così concludere in maniera impeccabile l'album. Moderna e curata la produzione, capace di mixare tutti gli strumenti in maniera perfetta facendo in modo che nessuno sia più invasivo rispetto agli altri; come già accennato in precedenza, impressionante la performance di Nicola Giovati dietro alle pelli, anche se in generale ogni membro riesce a dare il meglio di sé con il proprio strumento. Per finire mi sento in dovere di menzionare l'eccellente artwork, ad opera nientemeno che Spiros Antoniou dei SeptichFlesh, che aggiunge un ulteriore pregio all'album. Consigliatissimo per tutti.

VOTO: 8/10
-ULTHAR-




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