martedì 11 febbraio 2014

BLACK FAITH - JUBILATE DIABOLO






















Beh... Finalmente un disco old school Black Metal fatto come si deve nel 2013! Erano secoli che non sentivo un lavoro di questo genere fatto bene, e la cosa bella è che la band in questione non è Scandinava (come ci si potrebbe aspettare), ma italiana. Esatto, i Black Faith vengono dal nostro paese, da Pescara per la precisione, e debuttano nel 2013 con il loro primo full-lenght. Partiamo col dire che il genere suonato dai Black Faith, l'old school Black Metal, è un genere tanto semplice da suonare quanto complesso da comporre, poiché si rischia sempre di cadere nel baratro della mediocrità (un esempio lampante di ciò sono i francesi "Strynn", recensiti da poco). I Black Faith sono riusciti in un certo senso a "bypassare" questo problema e a creare un album d'impatto, che fila liscio come l'olio e che, soprattutto, riesce a coinvolgere l'ascoltatore! Tant'è che è probabile che, una volta finito di sentire il CD, vi venga l'irrefrenabile voglia di pitturarvi la faccia e di sacrificare una capra a Satana. A parte gli scherzi, il gruppo prende chiaramente spunto dalle grandi glorie del passato e, in particolare, si percepisce l'influenza dei Carpathian Forest e dei Mayhem di "De Mysteriis Dom Sathanas" (soprattutto per la voce del cantante, "Snarl", che usa delle vocals che rimandano molto allo stile usato da Attila Csihar). I riff sono taglienti, frenetici ed incazzati; ma, in alcune canzoni, si possono tranquillamente sentire dei fraseggi più melodici (come nella title track, "Jubilate Diablo"), che possono far pensare a delle influenze anche da parte del Black finlandese e di gruppi come gli Horna. Le parti di batteria sono sempre azzeccate, e non c'è un eccessivo uso di blast-beat (che altri gruppi usano anche troppo), lasciando anche spazio a parti più lente e groove. Il basso è anche un componente fondamentale del gruppo, dando profondità e ritmo alle canzoni. A proposito delle canzoni, quella che sicuramente mi ha colpito di più per la sua diversità rispetto le altre è stata la title track "Jubilate Diablo", le altre invece sono tutte sullo stesso livello, ma comunque pienamente godibili. Quindi, questo è un disco suonato e composto bene, le canzoni sono abbastanza varie, pur rimanendo sullo stesso livello, ed è sicuramente capace di appassionare ogni Blackster vecchia scuola. Consigliato.

VOTO: 7/10

-Lo Strano-



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