venerdì 20 dicembre 2013

SLIDEA - IL VERSO DELL'UOMO

Generalmente quando si pensa alla musica italiana si tende a distorcere il naso, in quanto è convenzione dire che la scena underground non ha band valide. Gli Slidea, che ho intenzione di recensire, vi faranno cambiare idea, grazie al loro Crossover sperimentale. Partiamo dall’opener “Questione di Gravità”: il brano esplode improvvisamente dopo una breve introduzione, per poi immergersi in un ritmo frenetico ma comunque piacevole; i testi in italiano sono ben costruiti e affrontato svariate tematiche. Se volete sentire qualcosa di fantastico, saltate la seconda traccia e godetevi “Disordine Mentale”; il ritmo è vario e per nulla monotono, le chitarre ricordano vagamente in alcuni tratti gli Slayer e la batteria martellante dà un senso di pesantezza all'ascoltato. Ad un certo punto momenti che definirei quasi “sinistri” si alternano ad una furia devastante, esempio perfetto è il brano “Ho bisogno del mio disordine mentale”.Chiusa questa parentesi, una traccia mi ha incantato in paricolar modo, costringendomi ad ascoltarlo diverse volte: sto parlando di “Il Giorno del Giudizio", le cui visioni apocalittiche calzano a pennello con la dinamicità e melodia; Nonostante alcuni momenti assumano lievi sfumature malinconiche, non preoccupatevi, perché gli ultimi secondi saranno davvero epici. Descrivere una traccia non sempre è facile, per esempio prendete in considerazione “Senza Tempo”: un insieme di melodie che non si ripetono mai e una struttura irregolare la rendono così unica da non trovare le parole giuste per esprimere il concetto. L’album termina in bellezza con “Addio”, il cui inizio malinconico dà spazio in seguito alla pesantezza a cui ormai siamo abituati. La voce, degna di nota, è in grado di regalarci un giusto equilibrio tra melodia ed aggressività; svariati e ben strutturati sono i riff di chitarra, accompagnati e valorizzati da un ottimo batterista. Un plauso anche al basso, che ha sempre svolto un ottimo lavoro; e alla tastiera, che interviene sempre al momento giusto. Il risultato? L’album merita, perché è un qualcosa di unico all’interno della scena italiana.

VOTO: 8/10

-MasterEvil-



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