Reduce da un devastante live dei Wake Arkane (band
spalla dei Death SS, altrettanto fantastici), subito dopo aver comprato il
disco, mi appresto a recensire “The Black Season”, album d’esordio della
brava band Milanese. Partiamo dal basso: chi di voi conosce Dan Swanö,
noto produttore e musicista (Katatonia, Nightingale, Edge of Sanity e
Bloodbath)? Spero tutti, perché questo disco è stato proprio mixato dalla
Unisound, famoso studio di Swanö, ospite nel brano “The Numb Experience”.
Inutile dire che anche questa volta Dan ha svolto un’ottimo lavoro: il suono è
pulitissimo e cristallino; un mixaggio e master più che ottimo spesso riesce a dare un
tocco di classe al disco, ma qui fa molto di più: il tocco di classe si
trasforma in un grandissimo punto di forza, che riesce a donare ad ogni sezione
un suono d’alto livello, che arricchisce l’essenza musicale dei nostri
musicisti. Spese due parole per la produzione, veniamo alla musica: i Wake
Arkane seguono le atmosfere dei Paradise Lost e Moonspell
amalgamandole con tratti Progressivi tipici dei migliori Edge of Sanity
ed Opeth, servendo tutto questo su un piatto d’argento degno della
intensità delle ritmiche di Meshuggah e Tool. Ottimi presupposti
per avere un album Melodic/Progressive Death Metal di qualità direi. Il
disco segue molto le linee melodiche, alternandole con parti più lanciate e
violente, spezzando il tutto con sezioni maggiormente acustiche stile Alice
in Chains, donando al prodotto finale molte atmosfere grazie al synth in sottofondo
ed emotività. Ma in questo caso il centro delle emozioni non è la base, bensì
le bellissime parti in clean che esibisce in quasi ogni ritornello il bravo
cantante Helios, detentore di ottime tonalità sia in clean che in scream
e growl. Una doppia chitarra veloce, pesante e melodica viene sorretta da una
massiccia base creata dalle percussioni, in cui il basso esegue una buonissima
prestazione, precisa ed azzeccata. Che dire… Tutto fila liscio perfettamente,
dagli assoli ai ritornelli, dal riffing alle atmosfere e via dicendo, offrendo
all’ascoltatore un ascolto sì impegnativo, ma anche emotivo, di gran qualità e
soddisfacente. Non da meno è il songwriting, anch’esso pieno di emozioni e ben
strutturato, seguono apprezzamenti anche per l’interessante copertina, creata
interamente dal bravo Seth Siro Anton (Septic Flesh, Paradise Lost,
Kamelot e Moonspell). Per concludere “The Black Season” è un lavoro già
maturo e soddisfacente degno di essere ascoltato. Saremo in Italia, ma
etichette discografiche, dove siete?! Pronti per il successo.
VOTO: 8/10
-SADIK-Ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=jwYdba6QzWI&feature=youtu.be
Facebook: https://www.facebook.com/wakearkane
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