Accompagnato da una copertina piuttosto accattivante, ecco a voi la prima fatica degli Easy Trigger: "Bullshit". Il progetto nasce nel 2009 con lo scopo di suonare cover, ma presto la band inizia a cimentarsi nella scrittura di brani inediti. E ora siamo qui, a Bullshit. Bullshit offre all'ascoltatore un classico Hard/Sleaze Rock stile anni '80, ma si sente molto la mancanza di quell'intuizione decisiva, di quello spunto inaspettato che renda al disco quella bella sensazione "In your face" tipica dell'Hard Rock. Passiamo al track by track: dopo una breve introduzione parte "Hatesphere", opener dal quale ci si poteva aspettare molto di più: essa propone infatti riff piuttosto scontati e un cantato poco incisivo, così come le successive "Sex Sex Sex" (che originalità eh?) e "Apologise". A queste segue una tripletta piuttosto decisa e molto apprezzabile: "Rocket Girl", caratterizzata da un riff d'apertura che ti si pianta in testa, la Power ballad "Smokers Die Younger" e "911", ispirata ad una vicenda reale. "The Dreams", l'omonima "Bullshit" e "Easy Trigger" scorrono invece senza lasciare nulla di particolare nelle orecchie dell'ascoltatore, e ci conducono al duo finale, la cazzutissima "Route 66" (vero Hard Rock da strada) e la non indimenticabile "Shootin' in the Fire". A parte qualche parentesi interessante, questo Bullshit manca di mordente e fa avvertire in generale una certa sensazione di superficialità nel songwriting, sperando che nel disco successivo si aggiustino le cose. Non sufficiente.
VOTO: 4,5/10
-JACK-
Ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=p2iPnMoJi6o
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