Con la mia prima recensione voglio proporvi gli Obscura Amentia, band Black Metal piemontese che sforna il secondo full-lenght intitolato "Ritual". Le sonorità della band nostrana, in questo lavoro, si avvicinano molto a quelle dei finlandesi Behexen e dei Sargeist. La opening track dell'album, "The Citadel Of Beleth" sembra proprio fungere da apertura ad un vero e proprio rituale, ritmi lenti, ma che non mancano in fatto di potenza e tecnica, che danno spazio ad una voce imponente, nel classico stile dell'Orthodox Black Metal più macabro e potente. La seconda traccia, chiamata "Mirror Of Sorrow", è la vera "regina" di quest'album. Riff che ti entrano subito in testa e che accompagnano una voce molto particolare, avvicinabile persino alla voce tipica del Depressive. I seguenti brani (la titletrack "Ritual" e "Lost In The Reflection Of Moon") seguono la stessa scia dei brani proposti fino ad ora nell'album, lasciando spazio al primo pezzo strumentale; primo sì, perché in "Ritual" sono presenti ben due pezzi strumentali. Nelle canzoni seguenti, la sesta dell'album, "Descend The Chaos", Hel (vocalist del gruppo), sprigiona, finalmente, tutta la sua potenza vocale. "Diversa" dalle altre canzoni è l'ottava dell'album, "Silence (A Reminder Of Death)", che parte con un pezzo di batteria e assoli ritmicizzati di chitarra, per poi avviarsi, grazie all'inserimento della voce, sul classico stile adottato sino ad ora dalla band.
Particolare è stata la scelta dell'ultimo pezzo dell'album "Last Rite", un arrangiamento di piano ben eseguito sì, ma che poteva sicuramente dare più impatto. In definitiva questo è un album molto valido e ne consiglio vivamente l'ascolto a tutti gli amanti del genere, promosso a pieni voti!
VOTO: 8/10
-Priest-
Ascolto: http://obscura-amentia.bandcamp.com/
Facebook: https://www.facebook.com/ObscuraAmentia?fref=ts
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