Quando si
parla di Extreme Power Melodic Death Metal subito ci sobbalzano in mente
band come Eternal Tears Of Sorrow, Insomnium, Norther, Children Of Bodom e
Kalmah, standard dove i Stormhold non rientrano in particolar modo a
farne parte, ma solo in angusto rapporto di quello che ripropongono. Il loro
genere è molto diversificato e multiforme, alquanto eclettico di influenze
musicali, come ho potuto constatare nel loro ultimo “Eyes In The Eyes”, un
EP composto da solo 3 frivole canzoni che malauguratamente
lasciano il tempo che
trovano. La produzione è abbastanza discreta, anche se la chitarra focalizzando
quella ritmica si sente in modo sporadico, quasi asfissiata e soppressa dal
basso e dai trigger/blast-beat della batteria, con il quale viene accavallata
dagli altri strumenti; quando la chitarra solista appare in primo piano, la
tastiera anche lei viene prettamente strangolata dalla produzione, gattonando
espressivamente sotto tono. Il lavoro delle 6 corde non è niente di inopinato
per il loro impatto uditivo, buttano giù riff
di retrogusto amarognolo Death/Thrash con venature melodiche per
dolcificare in modo arieggiato il sound. La voce di Alexey Gasakov è la
brutta fotocopia della faconda timbrica di Pekka Kokko, vocalist
dei Kalmah, con il quale enuncia un growl non particolarmente
cavernoso, ma che a tratti si rasserena diventando ulteriormente ronco.
Riguardo alle song, hanno un po’ tutte una sembianza di pensiero sull’album “The
Black Waltz 2006”. Sulla prima track “Another Day” dal minuto 0:38 a
0:57 si può sentire ciò, anche se per molti è quasi impercettibile riscontrare
una somiglianza con altri gruppi, ma nel caso mio posso dirvi -dal mio
orecchio- che ricopia “Curse You All Men!” dal minuto 1:16 a 1:23 degli Emperor.
Per il resto non trovo niente di distinto, forse qualche fulgore meno
sfrondato su “The History Pages”, dove al minuto 4:00 fino al
termine, l’intonazione assume caratteri alla Swedish Melodic Death Metal,
in prevalenza ai Eternal Lies - Spiritual Deception 2002. Insomma,
questi Stormhold non hanno dato un tocco di perequato nella loro
set-list, ma ripercorrono la consueta strada già intrapresa tempi or sono da
miriadi di gruppi molto prima di loro; il termine atipico non sanno che
significhi.
VOTO: 5/10
-Francesco LaBrie-
Mamma mia spettacolo Francè! :D
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