Scoprire che nel 2013 sia stato prodotto un simile album è stato sorprendente, in quanto negli ultimi anni a moltissimi gruppi manca proprio l'originalità che dovrebbero avere. Ho intenzione di mettere in luce ogni singolo aspetto di questo capolavoro. Cominciamo con la mistica “Rex Tremendae Majestatis”: abbiate fiducia, perché dopo l’intro verrete travolti da una furia inimmaginabile; mi ha sorpreso in particolare il fatto che la parte finale venga cantata in italiano. I primi accordi sinistri del secondo brano “In the Temple of Ipocrisy” promettono molto bene e daranno spazio ad una serie di riff ossessivi e ad una batteria martellante; le brevi pause che vi saranno concesse contribuiscono a creare un’atmosfera quasi esoterica. Il massimo della potenza viene però raggiunto da “Alive”, ma non fatevi ingannare dai momenti un po’ più pacati e abbiate fiducia. La qualità di registrazione è piuttosto elevata e viene a crearsi un ottimo equilibrio tra i vari strumenti, in modo tale che ognuno abbia il giusto spazio; un plauso in particolare alla voce imponente che vi resterà certamente impressa. I riff di chitarra sono perfettamente a tema e rendono un forte senso di velocità, ma vi saranno invece tracce come “Burning Ruins Of Submission” dove il lavoro alla tastiera e alla batteria è meglio evidenziato. Quest’album manca della classica monotonia e dimostra di avere un proprio stile. Ricordiamoci comunque anche del lavoro svolto dal basso, che rende il sound più rifinito e completo. Questa è una delle opere di cui vi consiglierei vivamente l’acquisto.
VOTO: 8,5/10
VOTO: 8,5/10
-MasterEvil-
Ascolto
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