Con la più classica delle proposte Technical/ Progressive Death Metal (su tutti, l'ispirazione punta maggiormente ai francesi Gorod), gli italiani Orun esordiscono in questo 2014, partito nel migliore dei modi, con un EP di tre tracce, prodotto e rilasciato in maniera indipendente. Si inizia con “Exclusion Principle”, e da qui si possono subito notare le incredibili linee di basso (fretless) ai Luca Giacobbe e i fraseggi chitarristici in stile Gorod che si amalgamano in maniera efficace con la struttura principale del brano, anche se i riff qui risultano dopo un po' ripetitivi. Si passa poi a “Running in Circles”, dai connotati in stile Cynic (evidenti nel brevissimo break subito dopo il riff iniziale) che, oltre ad essere la più articolata delle tre canzoni, è anche la più bella. Molto bello l'assolo e splendida la chiusura con un obbligato di chitarra (per chi non lo sapesse, un “obbligato” è un piccolo assolo o fraseggio ripetuto più e più volte). Infine vi è “The Core”, quella più di facile approccio e con molti cambi di tempo, che conclude in bellezza un EP veramente notevole e d'impatto come non ne sentivo da tempo. Generalmente superba la performance dei musicisti, in particolare del già citato Giacobbe (essendo io un bassista non posso che fargli i miei più calorosi complimenti), mentre mi hanno convinto solo a metà le vocals del cantante Andrea Oliveri: come growl non è malaccio (nonostante faccia più volte il verso a Guillaume Martinot dei Gorod), mentre in voce pulita risulta piuttosto piatto e poco profondo, non riuscendo a dare quel trasporto emotivo che vorrebbe. In ultimo vorrei aggiungere come, per quanto le loro possibilità e il loro potenziale sia elevato, la loro proposta sia ancora troppo ancorata allo stile dei Gorod; spero che in futuro, con nuove uscite, possano diventare ancor più personali di quello che sono effettivamente e di sistemare definitivamente le magagne qui citare. Da ascoltare assolutamente.
VOTO: 7,5/10
-ULTHAR-
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