domenica 13 luglio 2014

MOOTH - SLOW SUN


Monolitici, mastodontici, granitici. Ecco a voi i Mooth, certamente non una band per tutti ma che con la loro prima prova "Slow Sun" regalerà certo grandi emozioni ai fortunati dotati di sufficiente apertura mentale. Immaginate un suono desertico alla Kyuss, appesantito da una scorpacciata di Sludge Metal e con la mente contorta dei Tool. Avrete solo una vaga idea di ciò che vi aspetta. Difficile infatti fare paragoni quando si ha di fronte una band così ispirata e con una personalità così ben definita. 8 tracce che hanno il pregio di scorrere compatte calando l'ascoltatore nel loro mondo oscuro e contorto. Parallelamente ogni singolo episodio mantiene la sua personale identità donando freschezza e varietà sufficiente all'album nella sua interezza. Fra i momenti più significativi "Debra DeSanto was a Heartbreaker", che apre le danze con un riff ipnotico e continui cambi di atmosfera; la sludgy "Bloodrop" e quell'autentico gioiello "Red Carpet on the Hillside", senza scordarci di "Viscera". Palese l'abilità strumentale dei nostri, che giocando su tempi dispari e divagazioni inaspettate, riescono a fare trapelare la loro preparazione senza perdersi in inutili virtuosismi. Ciliegina sulla torta: la voce. Rabbiosa, sentita, un'interpretazione davvero superiore alla media che eleva dalla massa i Mooth. Insomma davvero un ottimo prodotto questo "Slow Sun", consigliato a tutti coloro che sono stufi di band fotocopia e della solita minestra riscaldata, che riempie spesso, ma sazia sempre più raramente.

VOTO: 8,5/10
-BERTUZZ-



0 commenti:

Posta un commento