Intervista ai Male mISANDRIA

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giovedì 12 settembre 2013

MALADECIA – AMES EN PENO






















Dopo un’ iniziale e lunga giornata di scuola durata ben sei ore, mi appresto finalmente a recensire il nuovo album dei Maladecia, band Folk Metal nostranamente Piemontese. Mi scuso in anticipo se non sarò del tutto esauriente, ma ahimè sono senza internet e dovrò basarmi unicamente sul CD mandatomi (ed ecco perché ultimamente ci siamo fermati per qualche giorno). Con “Ames en Peno” ci si gode un disco non troppo impegnativo e piuttosto divertente da molti punti di vista, e qui mi sento di dire che è Folk quasi in tutti i sensi: oltre ai testi strettamente in Italiano/Dialetto Piemontese (a volte con aggiunta di sana ironia), alcuni brani sono canzoni tradizionali del luogo/canti patriottici riarrangiati in chiave Metal; e aggiungerei pure che non c’è odore di Irlandese o altro, ma bensì di Piemonte. Dal punto di vista strumentale invece troviamo buoni arrangiamenti, melodie e ritmatiche, nonostante personalmente trovi che la chitarra possa fare di meglio -anche nella produzione-. Le linee vocali sono spesso soggette a cori non troppo elaborati e a scream (in quantità povera, ma giusta), mentre di base troviamo un clean normale, a tratti urlato. Basso e batteria sono ben strutturati e riescono a compiere buoni cambi di tempo e a reggere il ritmo dove serve; belle anche le melodie create con strumenti quali Organetto Diatonico, Darbouka, Flauti, Cornamusa, Contrabbasso e Arpa. Tra i migliori brani cito l’ opener “Sem mountanhol – Dijo Joutantoun”, la canone “La chansoun de Nadou", la bellissima e patriottica “Olmo” (in cui alle voce troviamo il bravo Lore Folkstone, cantante degli omonimi Folkstone), l’ omonima “Maladecha” e “Bela Berbera”. Da notare anche “Grappa”, cover personalizzata di “Vodka” dei Korpiklaani; carina seppure non troppo coinvolgente. Dopo una decina di ascolti e qualche ora a ragionare bene sul disco per recensirlo, concludo dicendo che è un buon album per chi vuol divertirsi ascoltando musica, nonostante non risulti una cosa eccelsa ma comunque largamente sufficiente.
P.S.: “Ames en Peno” non significa “Amesso in pieno” (pronunciasi ‘Amés en peno), m bensì “Anime in Pena”.

VOTO: 6,5/10
-SADIK-



sabato 17 agosto 2013

DPERD KORE






















Torna in scena il duetto siciliano composto dal polistrumentalista Carlo Disimone e dalla cantante Valeria Buono, con un disco valido ed appassionante. Con “Kore” i Dperd raggiungono probabilmente quasi il loro apice: ascoltando il disco in questione si viene immediatamente catapultati in un paesaggio cupo e malinconico dai forti tratti dolorosi; e non solo dando un forte peso alle atmosfere questo disco diventa qualcosa di possibilmente memorabile, è da notare infatti il tecnicismo e gli arrangiamenti d’ alta classe nella base creata da Carlo. I generi che troviamo nel disco sono abbastanza vari, si spazia infatti tra il Dark Wave ed il Progressive, andando anche a toccare generi come il Folk ed il Post-Rock. Come già detto in precedenza la base mostra arrangiamenti d’ alto rango, spesso e volentieri dai tratti progressivi e vitali, nei quali si fa un forte uso del synth e della tastiera per quanto riguarda l’ atmosfera; la voce della cantante Valeria va sia su tonalità romantiche che su tonalità tristi, risultando anche molto matura ed emozionante (tral' altro cantando pure testi in Italiano). Un ascolto adatto a tutti, ma anche molto appassionante agli amanti del genere; che si possa paragonare alle antiche sculture Greche chiamate Kore, in campo di bellezza? (Non me ne intendo di arte, ma non scambiatemi per Andrea Diprè)

VOTO: 8/10
-SADIK-


Ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=8ORIPicA2TY
Facebook: 
https://www.facebook.com/dperd?fref=ts